Pregnant woman

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Braga: rito di benedizione delle donne incinte

L’iniziativa, che si è tenuta il 18 dicembre presso la Cattedrale della città portoghese, è organizzata dalla Associazione Familias su ispirazione di Santa Gianna Beretta Molla

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Domenica scorsa, 18 febbraio, nella Cattedrale di Braga, in Portogallo, si è svolta la benedizione delle donne incinte. Viene da lontano questa festa-benedizione, dalla Lombardia, precisamente da Magenta (MI), da Gianna Beretta Molla.
È stata la santa, decima di 13 figli, sposa, madre, medico, specializzata in pediatria, lei la santa della vita che ha dato “la sua vita per non violare il mistero della dignità della vita”, a ispirare 14 anni fa la benedizione delle donne incinte a Braga.
Il 28 aprile del 2002 l’Associazione Familias, la cui patrona è Santa Gianna Beretta Molla, patrona dell’Associazione Familias, organizzò una prima benedizione presso la parrocchia di San José de S. Lázaro, “con un’immagine e una reliquia di Gianna, che ha dato la sua vita per salvare la sua quarta figlia” ricorda Carlos Alberto Aguiar Gomes, della Federação VIDA portoghese.
“Fin dall’inizio la Messa di benedizione ha raccolto decine di donne”, continua Aguiar Gomes. Infatti proprio “per permettere una maggiore partecipazione, la benedizione è stata spostata alla domenica più vicina al 28 di aprile e poi venne appoggiata dall’Arcidiocesi di Braga”.
Questa celebrazione continua ad avere una partecipazione alta. Generalmente è presieduta dall’Arcivescovo di Braga e Primate di Spagna, mons. Jorge Ferreira da Costa Ortiga, che quest’anno ha accettato la proposta di spostare la celebrazione a dicembre, domenica 18, in occasione della festa di Expectação do Parto de Nossa Senhora, cioè di Nostra Signora dell’Attesa del Parto, altrimenti detta Nossa Senhora do Ó.
Quest’anno la celebrazione, presieduta da mons. Francisco Senra Coelho, Vescovo ausiliare di Braga, ha accolto decine di donne incinte, accompagnate da mariti, familiari e altri figli. Le madri sono state benedette davanti ad una statua di Nostra Signora di Ó, del XVIII secolo, seduta in trono.
Il Vescovo ausiliare ha esortato a leggere la gravidanza come un grande segno, in questo tempo di “giubilo e speranza”.
“Ricevere il dono di un figlio è un segno dell’amore di Dio” ha detto il prelato che, citando santa Madre Teresa di Calcutta, ha ricordato che ogni volta che un bambino “viene nella storia dell’umanità come un dono”, è la prova che “Dio continua a confidare in noi” e che “l’umanità ha un futuro”.
“Voi siete per eccellenza il segno del Natale nel mondo di oggi”, ha affermato mons. Senra Coelho. Ogni donna incinta ha ricevuto un volantino con una preghiera per un buon parto.
“Che questa celebrazione sia una gesta gioiosa, un vero inno di umanità in lode alla vita umana più fragile che non sempre è protetta”: questo l’invito della Federazione portoghese per la vita.

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Elisabetta Pittino

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