Foto: Opus Dei

“Voletevi bene, amatevi sempre più!”: il lascito di mons. Echevarría

Celebrate nella basilica romana di Sant’Eugenio, le esequie del prelato dell’Opus Dei, scomparso lunedì scorso

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

L’Opus Dei ha reso l’estremo saluto a monsignor Javier Echevarría, un uomo, il cui zelo per l’evangelizzazione, l’ha reso degno dei suoi predecessori, peraltro già elevati agli altari. Così è stato descritto il prelato scomparso a Roma nei giorni scorsi, durante le esequie presiedute da monsignor Fernando Ocáriz, vicario ausiliare dell’Opus Dei, nella basilica romana di Sant’Eugenio.
Nell’omelia funebre, monsignor Ocáriz ha tracciato un ricordo del defunto, nelle sue caratteristiche umane e spirituali più immediate: “Cercava spontaneamente, con naturalezza, di insegnarci ad amare Cristo e gli altri – ha detto il vicario ausiliare -. Non c’era giorno in cui non commentasse qualche brano della Liturgia della Parola o degli altri testi della Messa. Lo faceva, certo, in meditazioni o conversazioni spirituali, ma anche nella semplicità della sua vita quotidiana”.
Echevarría era solito pregare e invitare a pregare tutti per le più disparate intenzioni: “Per un viaggio del Papa, per la pace in Siria, per le vittime delle calamità naturali, per i rifugiati, per i senza lavoro, per i malati, per cui ha sempre avuto una predilezione particolare, apprendendola dall’esempio di san Josemaría”.
Il defunto prelato amava andare a visitare le persone malate e spesso lo faceva quando tornava a Roma da qualche viaggio, valigia in mano, prima di ristabilirsi a casa propria. Dal fondatore dell’Opus Dei aveva imparato ad “amare il mondo appassionatamente” ed amava in particolare “la vita reale, i fatti, le storie vere e belle della misericordia di Dio”.
Monsignor Echevarría si era ritrovato nel 1994, a “rispondere a una sfida: quella di essere successore di due santi, san Josemaría e il beato Álvaro del Portillo”. Pur non sentendosi “all’altezza”, trovò la forza di portare avanti l’incarico, “perché si sentiva come uno di quei piccoli ai quali il Signore ha rivelato il mistero del suo amore (cfr. Mt 11,29)”.
Nel corso dell’omelia Ocáriz ha raccontato altri aneddoti della vita di Echevarría, il quale ricordava di quel giorno in cui si trovò in macchina con San Josemaria, pochi giorni dopo averlo conosciuto. Il fondatore si era messo a canticchiare una “canzone popolare di amore umano che sapeva trasportare ad un ambito divino”, che recitava così: “Ho un amore che mi riempie di gioia, è questo amore la meraviglia di ogni giorno”.
Come sacerdote don Echevarría aveva fatto della messa “il centro e radice della sua vita” ed è stato “un uomo dal cuore grande, capace di perdonare e di chiedere perdono”, amministrando con particolare gioia il “sacramento della Riconciliazione e della Penitenza”.
Dopo lunghi anni trascorsi a pieno servizio di monsignor del Portillo, in qualità di vicario generale dell’Opus Dei, Echevarría ne fu nominato successore da San Giovanni Paolo II: nella veste di prelato, egli “non ebbe altro pensiero né ardente desiderio che quello di aiutare coloro che erano diventati i suoi figli e figlie spirituali nel cercare veramente la santità che Dio ci vuole donare”.
Se fosse ancora tra noi, ha aggiunto Ocáriz, monsignor Echevarría “sicuramente ci chiederebbe di approfittare di questi giorni per intensificare il nostro amore per la Chiesa e il Papa, di essere molto uniti fra di noi e con tutti i nostri fratelli in Cristo”. E ripeterebbe una frase che era diventata il suo ‘ritornello’ negli ultimi anni: “voletevi bene, amatevi sempre di più!”.
“Faceva impressione vedere come voleva bene agli altri – ha raccontato ancora il vicario -. Ricordo ad esempio che il giorno prima della sua morte manifestò il suo disagio pensando di disturbare tante persone che si prendevano cura di lui. Mi venne spontaneo dirgli: “No Padre, è lei che ci sostiene tutti”.
Spentosi provvidenzialmente il 12 dicembre, festa della Madonna di Guadalupe, poche ore prima del decesso, Echevarría aveva detto di non volere accanto a sé un’immagine della Vergine, poiché la sua vista era ormai annebbiata “ma aggiunse che, ad ogni modo, la sentiva molto vicina a sé”, ha poi concluso Ocáriz affidando l’anima del defunto prelato a Maria, “spes nostra”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione