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Canne al vento?

Meditazione della Parola di Dio di giovedì 15 dicembre – Feria della III Settimana di Avvento

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Lettura
Abbiamo già commentato questo episodio, nella versione di Matteo, domenica scorsa. Qui in Luca ha lo stesso andamento, con piccole varianti. Al centro c’è la controversa figura del Battista. Tutto parte dalla domanda posta da Gesù: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto?”. A volte le folle sono attirate da maestri ed eventi spirituali, ma vi accorrono come ad uno spettacolo con attori e spettatori che, finita la performance, tornano alla propria casa senza che si sia stabilita una relazione tra loro. Non così con Gesù, che vuole entrare nella vita ed orientarla diversamente.
Meditazione
La vita di Gesù e dei suoi amici non è uno spettacolo, un film, un musical, ma l’ingresso di Dio nella storia con vesti da servo. Il Battista non è stato una canna sbattuta dal vento delle mode e delle dottrine, ma una sentinella ritta al suo posto, che, ai compromessi col potere verso cui pure molti lo avranno spinto, ha preferito la fedeltà alla verità. “Forse è meglio non parlare di Erode e della sua vita privata! Lascia stare, succede anche nelle migliori famiglie! E poi potrebbe tornarti utile la sua protezione in un momento in cui le folle dovessero abbandonarti! Avere un potente dalla propria parte è sempre utile, non si sa mai! Sì, certo si mantiene in casa la moglie di suo fratello, ma i tempi sono cambiati, non hai visto la 656esima puntata di Beautiful?”. Con queste ed altre parole molti bravi consiglieri avranno suggerito al predicatore infuocato di glissare su Erode ed Erodìade, ma inutilmente: egli aveva continuato a parlare della gente e dei cortigiani, delle teste calde e di quelle coronate. Quando parla del Battista, Gesù parla anche di sé: nella vita del precursore vede una profezia di quanto accadrà anche a Lui. Molti cristiani oggi sono come canne al vento, seguono gli umori della massa e, se sono predicatori, sono capaci di mettere insieme il diavolo e l’acquasanta, con un’arte retorica che sembra un ricamo a tombolo. Tu segui Gesù o indossi abiti diversi a seconda degli ambienti che frequenti? Sai troncare certi discorsi inutili o dannosi, o vieni preso dal timore di dispiacere i tuoi amici? “Ma i farisei e i dottori della legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro”; ecco qual è la conclusione drammatica di uno stile camaleontico: rendere vano il piano di Dio su di sé, impedire alla grazia di giungere a compimento. È una grande e grave responsabilità.
Preghiera
Prendi, Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, la mia volontà, tutto quanto ho e possiedo. Tu me lo hai dato, a te, Signore lo ridono. Tutto è tuo, disponine a tuo piacimento, dammi solo il tuo amore e la tua grazia, perché questo solo mi basta (Sant’Ignazio).
Agire
Alla prossima occasione difenderò Gesù e le ragioni della fede, anche a costo di perdere la faccia.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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