Foto: Shilmar - Pixabay CC0 PD

Il castello del porco

Il donare per amore la vita è il massimo dono che ti guarisce anche dalla paura di aver troppo poco da offrire

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Mi torna in mente l’episodio, come mi racconta Anna Paola, avvenuto in un castello da allora detto “castello del porco”. Nel castello lungamente assediato da nemici, un gruppo di persone riuscivano a sopravvivere grazie all’abbondante scorta di cibo. Ma un certo giorno s’accorsero che le riserve stavano per finire. Non rimaneva loro che un maiale gelosamente allevato per farne, a suo tempo, saporiti salami.
Visto che l’assedio era sempre più tenace, tennero consiglio per decidere se mangiare il porco e poi darsi in mano al nemico o disorientare il nemico donandogli il porco per ostentare abbondanza. Affamati, ma fiduciosi, decisero di adottare la seconda proposta: “Il nemico – concluse il capo – si arrenderà appena sorpreso della nostra inaspettata abbondanza”.
E indovinò! Il maiale, unico ben di Dio rimasto, fu lasciato correre fuori dalle mura assediate e donato in pasto al nemico. È fu la vittoria. Gli assedianti si ritirarono e la gente del castello fu libera. Senz’altro fu un rischio offrire al nemico quell’unico cibo rimasto.
Ma è certezza di risposta miracolosa, è benedizione sicura donare a Gesù presente nel prossimo anche il necessario per vivere. Così accadde alla vedova che donò quanto aveva per vivere. L’inaspettata abbondanza che disorienta il tuo prossimo è quel sorriso che doni gratuitamente al nemico. Il donare per amore la vita definisce la vita; è il massimo dono che ti guarisce anche dalla paura di aver troppo poco da offrire.
Ciao da padre Andrea
***
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Andrea Panont

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione