Guinzaglio

Pixabay CC0 - IIIBlackhartIII. Public Domain

Il cagnolino e il guinzaglio

Cercare di rimanere sempre al guinzaglio della volontà di Dio; attento ad ogni suo cenno, che può essere diverso da un mo­mento all’altro

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Un giorno andai a passeggio con un cagnolino molto affezionato. Appena giunto in aperta cam­pagna, dove non si presentavano pericoli, lo libe­rai dal guinzaglio sapendo che il miglior guinza­glio per lui era correre fin dove poteva vedermi.
Prima mi fece festa, quasi a ringraziarmi della libertà; poi si mise a correre avanti e indietro. Se mi nascondevo dietro a una curva o ad una pian­ta, subito tornava a cercarmi; se fingevo di cam­biare strada, a forte velocità mi raggiungeva, pen­tito d’avermi smarrito, ma molto più contento per avermi ritrovato.
Correva qua e là, ma non mi perdeva d’occhio; sempre pronto a un cenno, ad un fischio, a un ri­chiamo. Ero al centro della sua attenzione. A un certo punto compare un grosso cane. Il mio ca­gnolino si ferma un attimo a guardarlo; poi con una corsa pazza mi viene vicino, mi guarda fisso emettendo qualche guaito, quasi a denunciare un pericolo. Con una carezza e un sorriso lo rassicu­rai e gli diedi la protezione del guinzaglio.
Così deve essere il mio rapporto con Dio. Dio al centro della mia attenzione. Dio mi ama infini­tamente. Tutto ciò che mi accade è sotto il suo sguardo di amore. Devo solo cercare di rimanere sempre al guinzaglio della sua volontà; attento ad ogni suo cenno, che può essere diverso da un mo­mento all’altro.
Allora mi condurrà ai verdi pascoli della libertà. “Tu sei con me, non temerò alcun male; nulla mi mancherà”.
“Anche se cado, Tu mi tieni per mano”.
Ciao da padre Andrea
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Andrea Panont

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