Un giorno andai a passeggio con un cagnolino molto affezionato. Appena giunto in aperta campagna, dove non si presentavano pericoli, lo liberai dal guinzaglio sapendo che il miglior guinzaglio per lui era correre fin dove poteva vedermi.
Prima mi fece festa, quasi a ringraziarmi della libertà; poi si mise a correre avanti e indietro. Se mi nascondevo dietro a una curva o ad una pianta, subito tornava a cercarmi; se fingevo di cambiare strada, a forte velocità mi raggiungeva, pentito d’avermi smarrito, ma molto più contento per avermi ritrovato.
Correva qua e là, ma non mi perdeva d’occhio; sempre pronto a un cenno, ad un fischio, a un richiamo. Ero al centro della sua attenzione. A un certo punto compare un grosso cane. Il mio cagnolino si ferma un attimo a guardarlo; poi con una corsa pazza mi viene vicino, mi guarda fisso emettendo qualche guaito, quasi a denunciare un pericolo. Con una carezza e un sorriso lo rassicurai e gli diedi la protezione del guinzaglio.
Così deve essere il mio rapporto con Dio. Dio al centro della mia attenzione. Dio mi ama infinitamente. Tutto ciò che mi accade è sotto il suo sguardo di amore. Devo solo cercare di rimanere sempre al guinzaglio della sua volontà; attento ad ogni suo cenno, che può essere diverso da un momento all’altro.
Allora mi condurrà ai verdi pascoli della libertà. “Tu sei con me, non temerò alcun male; nulla mi mancherà”.
“Anche se cado, Tu mi tieni per mano”.
Ciao da padre Andrea
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Il cagnolino e il guinzaglio
Cercare di rimanere sempre al guinzaglio della volontà di Dio; attento ad ogni suo cenno, che può essere diverso da un momento all’altro