Foto: Quirinale.it

Mattarella: "La corruzione inquina le fondamenta del vivere civile"

Diffuso stamane il Messaggio del presidente della Repubblica italiana, in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione

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“La corruzione, male che inquina le fondamenta del vivere civile va avversata senza equivoci o timidezze. Combattere la corruzione è un impegno di sistema, di tutte le istituzioni pubbliche e, al contempo, è compito che appartiene a ciascun individuo, alle organizzazioni economiche e sociali”. Questo il passaggio centrale del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, diffuso stamane in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione, istituita nel 2003 all’indomani dell’adozione della Convenzione Onu contro la corruzione.
Nel testo, il capo di Stato denuncia il fatto che la legalità e la trasparenza propri della democrazia sono profondamente feriti da condotte di abuso e arricchimento indebito, che minano ai meccanismi di accesso alle opportunità e di distribuzione delle risorse dettati dalla legge, realizzando condizioni di opacità e di ineguaglianza. Tale situazione, inoltre, provoca profonda sfiducia da parte dei cittadini nelle regole della comunità e nella politica.
“La diffusione della corruzione rappresenta un fattore di rallentamento dello sviluppo economico – vieppiù pericoloso in una fase di generale crisi sociale come quella attuale – e genera sfiducia negli investitori internazionali”, afferma il presidente. “Le istituzioni, la magistratura, le Forze dell’ordine, sono impegnate nella prevenzione e nel contrasto del crimine: il loro lavoro e i loro successi costituiscono un servizio prezioso al nostro Paese. Un’opera fruttuosa proprio perché si realizza con il contributo delle forze vive della società”.
Secondo Mattarella occorre tuttavia uno sforzo ulteriore, ovvero “una grande alleanza per sviluppare ulteriormente gli anticorpi necessari per sconfiggere la corruzione. Si tratta di un impegno che deve coinvolgere l’intera comunità. Perché gli anticorpi – che in Italia esistono, e non dovunque è così – sono più efficaci quando sono presenti in tutti gli strati della società, dalla scuola al mondo economico, dai corpi intermedi alle istituzioni locali. L’integrità, la responsabilità, e la professionalità di ciascun individuo, sono le qualità sulle quali si costruisce quotidianamente e silenziosamente una società sana e coesa, che – pur se, talvolta, in contesti ambientali difficili – ha in sé le risorse per sconfiggere la corruzione”.
Il presidente italiano si rivolge dunque agli attori della politica che – scrive – “per la loro parte, devono aggiungervi la consapevolezza che la corruzione in quell’ambito è più grave perché, nell’impegno politico, si assume un duplice dovere di onestà per se e per i cittadini che si rappresentano”.
“L’odierna Giornata Mondiale Anticorruzione –– conclude Sergio Mattarella – costituisce un’importante occasione anche per riflettere sulla necessità che le istituzioni, per prime, si impegnino nella promozione di scelte coerenti. Solo se esse vivono autenticamente il loro ruolo, è possibile rafforzare il senso dello stato di diritto e diffondere nella società civile una reale cultura di legalità e partecipazione”.

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ZENIT Staff

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