La Chiesa di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, Roma - Foto: Fontema - Commons Wikimedia PD

Papa: "Le Chiese siano oasi di bellezza anche in contesti degradati"

Nel messaggio per la XXI Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, Francesco incoraggia gli artisti a ricreare “scintille di bellezza” anche lì dove sembrano prevalere indifferenza e bruttezza

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Cita Benedetto XVI, Italo Calvino e la sua Laudato si’, Papa Francesco, per incoraggiare gli artisti ad impegnarsi a rendere “oasi di bellezza”, sempre più umani, i luoghi della convivenza sociale. Nel suo Messaggio per la XXI Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, letto dal cardinale Parolin, il Pontefice si riallaccia al tema “suggestivo e interessante” dell’incontro che si svolge oggi pomeriggio presso il Palazzo della Cancelleria: Scintille di bellezza per un volto umano delle città.

“Scintille” che il Papa, nella missiva indirizzata al card. Gianfranco Ravasi, invita a ricreare “nei contesti più degradati e imbruttiti”, attraverso piccoli interventi a carattere urbanistico, architettonico e artistico, in modo da ridarvi “un senso di bellezza, di dignità, di decoro umano prima che urbano”. “Anche nelle periferie – si dice convinto il Pontefice – ci sono tracce di bellezza, di umanità vera, che bisogna saper cogliere e valorizzare al massimo, che vanno sostenute e incoraggiate, sviluppate e diffuse”.

Per questo, ad esempio, “è necessario che gli edifici sacri, a cominciare dalle nuove chiese parrocchiali, soprattutto quelle collocate in contesti periferici e degradati, si propongano, pur nella loro semplicità ed essenzialità, come oasi di bellezza, di pace, di accoglienza”, sottolinea Bergoglio, probabilmente in riferimento a quel filone modernista che ha deturpato i volti di tante Chiese in Italia e nel mondo.

Le Chiese, proprio a partire dalla loro arte e architettura, devono invece favorire davvero “l’incontro con Dio e la comunione con i fratelli e le sorelle, diventando così anche punto di riferimento per la crescita integrale di tutti gli abitanti, per uno sviluppo armonico e solidale delle comunità”.

“Prendersi cura delle persone, a cominciare dai più piccoli e indifesi, e dei loro legami quotidiani, significa necessariamente prendersi cura anche dell’ambiente in cui essi vivono”, afferma Francesco. “Piccoli gesti, semplici azioni, piccole scintille di bellezza e di carità possono risanare, ‘rammendare’ un tessuto umano, oltre che urbanistico e ambientale, spesso lacerato e diviso, rappresentando una concreta alternativa all’indifferenza e al cinismo”.

Come affermava nella Laudato Si’: “Prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta ad uscire dal pragmatismo utilitaristico. Quando non si impara a fermarsi ad ammirare e apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso senza scrupoli”.

In tal senso, il compito degli artisti si fa “importante e necessario”, ancor più se essi sono credenti e “si lasciano illuminare dalla bellezza del vangelo di Cristo”. Bisogna “creare opere d’arte che portino, proprio attraverso il linguaggio della bellezza, un segno, una scintilla di speranza e di fiducia lì dove le persone sembrano arrendersi all’indifferenza e alla bruttezza”, incoraggia Papa Francesco.

Perché, come scriveva Calvino nelle Le città invisibili del 1972, “le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure”. E “forse tante città del nostro tempo, con i loro sobborghi desolanti, hanno lasciato molto più spazio alle paure che ai desideri e ai sogni più belli delle persone, soprattutto dei più giovani”.

Anche Benedetto XVI, nell’udienza del 2009 agli artisti, in Cappella Sistina, osservava: “Il momento attuale è purtroppo segnato, oltre che da fenomeni negativi a livello sociale ed economico, anche da un affievolirsi della speranza, da una certa sfiducia nelle relazioni umane, per cui crescono i segni di rassegnazione, di aggressività, di disperazione…”. Allora, “che cosa può ridare entusiasmo e fiducia, che cosa può incoraggiare l’animo umano a ritrovare il cammino, ad alzare lo sguardo sull’orizzonte, a sognare una vita degna della sua vocazione se non la bellezza?”.

“L’esperienza del bello, del bello autentico, non effimero né superficiale – affermava Ratzinger, e Bergoglio sottoscrive – non è qualcosa di accessorio o di secondario nella ricerca del senso e della felicità, perché tale esperienza non allontana dalla realtà, ma, al contrario, porta ad un confronto serrato con il vissuto quotidiano, per liberarlo dall’oscurità e trasfigurarlo, per renderlo luminoso, bello”.

Allora architetti e pittori, scultori e musicisti, cineasti e letterati, fotografi e poeti, artisti di ogni disciplina, tutti “sono chiamati a far brillare la bellezza soprattutto dove l’oscurità o il grigiore domina la quotidianità”. Essi “sono custodi della bellezza”, afferma il Vescovo di Roma, “annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità”, chiamati “ad avere cura della bellezza”. Perché “la bellezza curerà tante ferite che segnano il cuore e l’animo degli uomini e delle donne dei nostri giorni”.

Su questa scia, volendo “incoraggiare e sostenere particolarmente i giovani che nell’ambito delle diverse arti si impegnano ad offrire un serio e valido contributo all’umanesimo cristiano”, Papa Francesco ha assegnato il Premio delle Pontificie Accademie, ex aequo, a Chiara Bertoglio, per la sua ricerca in campo musicologico e letterario nonché per la sua attività concertistica; e a Claudio Cianfaglioni per la sua ricerca poetica e lo studio di alcune significative figure poetiche e letterarie contemporanee, tra cui padre David Maria Turoldo, in occasione del centenario della nascita.

Inoltre, in segno di incoraggiamento per la ricerca artistica in due diversi e complementari ambiti musicali, il Papa ha assegnato la Medaglia del Pontificato a Michele Vannelli, Maestro di Cappella della Basilica di San Petronio a Bologna, e al compositore e musicista Francesco Lorenzi, fondatore del gruppo musicale The Sun.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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