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L’Europa abbraccia l’Africa: un Piano Marshall di Microimprese

Rappresentanti di tutte le religioni abramitiche a sostegno del progetto presentato ad Assisi

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Nella cornice del 30° Anniversario di Spirito di Assisi, una task force di esperti, religiosi, intellettuali, politici si sono dati appuntamento ad Assisi per una giornata aperta ad un futuro di speranza. Con una strategia di pace di Volontari delle Religioni Abramitiche intorno al Mediterraneo.  Con la proposta di un “Piano Marshall” di Microimprese in Africa e Medio Oriente. Un piano promosso con determinazione dall’Ingegner Giuseppe Rotunno presidente del Comitato Civiltà dell’Amore.
Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Ue, ha fatto giungere il suo autorevole messaggio per questa importante giornata in cui uomini delle tre religioni di Abramo, forti del messaggio di San Francesco, hanno esteso il loro abbraccio all’intera Africa.
“Sono lieto dell’opportunità di rivolgermi al vostro convegno – ha scritto Juncker -. Questa occasione arriva in un frangente importante per l’Europa e il mondo. La recente crisi dei rifugiati ha mostrato cosa l’Europa può fare, unita, quando è capace di solidarietà, ma anche cosa può avvenire quando la solidarietà viene a mancare. Stiamo lavorando per l’integrazione tra i richiedenti asilo nelle nostre società e abbiamo impostato un’ambiziosa partnership migratoria con terzi soggetti, basata su un piano di investimenti per l’Africa e paesi contigui”.
Padre Egidio Canil, del Sacro Convento di Assisi, in apertura ha esortato: “Da uomini di Dio dobbiamo accogliere questo invito, non dobbiamo restare indifferenti. Dalla tomba di San Francesco siamo qui a denunciare i crimini da troppo tempo perpetrati verso i nostri fratelli dell’Africa. Da qui innalziamo la nostra preghiera ed il nostro grido… non è possibile chiudere gli occhi. Chiediamo che ogni Governo sia garanzia di sicurezza e di pace”.
L’Imam di Trieste, Nader Akkad, ha sottolineato con veemenza lo scandalo delle guerre: “Basta vendere le armi! Facciamo progetti di Pace, dobbiamo fermare questo terremoto sociale, ma soprattutto incoraggiare la cooperazione con la popolazione non con i soli Governi. Allah porti la pace nel cuore degli uomini e delle donne per onorare questo compito”.
Rocco Morelli della Civiltà dell’Amore ha sottolineato le infinite emergenze da troppo tempo vera piaga del continente africano: “sanitaria, idrica, povertà, migrazioni… In tutte queste emergenze un ruolo centrale viene svolto dalle missioni cristiane disseminate in Africa”.
Il Rabbino Stefano Di Mauro della Comunità di Siracusa e Sicilia che nel 2014 promosse il Congresso di Pace nel Mediterraneo: “Il punto di non ritorno è più vicino di quello che possiamo ipotizzare. L’umanità è in piena crisi economica, politica e di identità, identità storico culturale ed identità religiosa”.
Va segnalato il  messaggio pervenuto da parte del Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo Ambasciatore Pietro Sebastiani  il quale sottolinea: “Il tema del Convegno di questa mattina… è affascinante. Esso offre anche l’occasione per ricordare quanto in concreto l’Italia sia impegnata con i paesi di un continente (l’Africa) che è un partner necessario benché soffra ancora di squilibri distributivi, scarsa governance, severi mutamenti ambientali, violenza, crisi umanitarie”.
Il Sindaco di Assisi Stefania Proietti ha sostenuto che l’Europa deve e può fare qualcosa: “La città sul monte deve dare all’Africa gesti diSperanza. Insieme dobbiamo creare un legame tra sviluppo e pace”.
Il Vescovo Domenico Sorrentino ha esclamato: “Plaudo a questa iniziativa di Europa Abbraccia l’Africa con la mia  gioia ed  il mio grazie: che questo progetto tocchi i cuori istituzionali”.
Al   dott. Marco D’Agostini, membro dell’ Associazione Nazionale Pier Giorgio Frassati, è stato affidato il compito di fare un excursus  su  quelle aree interessate dal “Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa”. E quindi, la regione del Sahel e l’area del lago Ciad: Burkina Faso, Camerun, Ciad, Gambia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria e Senegal; il Corno d’Africa: Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Tanzania e Uganda. Per l’Africa del nord: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto: ricordando che per ciascuna delle suddette aree è stato costituito un Comitato esecutivo presieduto dalla Commissione europea e composto da rappresentanti degli Stati membri dell’UE e altri donatori che seleziona i progetti appropriati. Ed ecco il Fondo fiduciario di emergenza per l’Africa  e  Il Migration Compact.
Il Fondo fiduciario dell’UE andrà  a completare gli esistenti aiuti allo sviluppo dell’UE e degli Stati membri a  favore dell’Africa, che ammontano a più di 20 miliardi di euro all’anno e che servono a sostenere una crescita economica inclusiva e sostenibile.
Bella e da ricordare la testimonianza di Rosaria ed Arne: “Per parlare di dialogo ci vuole un vero incontro, c’è molta ignoranza spirituale, muri da superare, muri di pregiudizi; nella nostra esperienza con l’altro abbiamo imparato a tenere gli occhi aperti sul valore degli altri”.
Don Mauro Ermanno Salciarini dell’Apostolato della preghiera ha espresso un suo auspicio  affinché questo impegno vada nella giusta direzione: “Dobbiamo pregare incessantemente, la presenza e l’attività della preghiera è fondamentale nelle nostre iniziative in Africa, altrimenti diventa colonialismo”.
E proprio la preghiera è stata al centro  dell’intera giornata  con una intercessione al Dio Padre di tutti, Ebrei, Cristiani e Musulmani, con l’impegno di far partire ogni 27 del mese una preghiera per l’ottenimento della pace.
Il messaggio conclusivo sottoscritto dal Vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, da Padre Egidio Canil del Sacro Convento di San Francesco, dall’ingegner Giuseppe Rotunno del Comitato Civiltà dell’Amore, è la cifra e la premessa di qualcosa di veramente innovativo: “Nella conclusione del Convegno, dedicato all’impegno nuovo di Volontari, o come dice Papa Francesco “artigiani della pace” delle Religioni Abramitiche, possiamo dire che senza lo spirito di preghiera al Padre di tutti, qualunque sia il risultato del nostro dibattito, poco potrà incidere sulla Pace. Vorremmo infatti dare un’anima alle scelte politiche e alle cifre di Bilancio della nostra Europa perché diventino azioni vive per i nostri Continenti, con il nostro impegno nella società civile. Per questo intenderemmo affidare il Messaggio conclusivo dei nostri sforzi a chi, nostro fratello, nel pomeriggio odierno, come da 30 anni avviene ad Assisi, pregherà per la Pace oggi tanto desiderata dai tre Continenti intorno al nostro Mediterraneo: perché questo diventi un mare non più di morte ma di vita e di una nuova civiltà; la Civiltà dell’Amore del Padre di tutti”.
“Cogliendo la proposta odierna del Vescovo di Assisi – ha poi concluso Rotunno – vorremmo poter ringraziare, durante la preghiera che si terrà il 27 di ogni mese, già a conclusione del Giubileo e durante tutto il 2017, per i progetti di pace e lavoro del Piano Europa/Africa-MO che si realizzeranno  intorno al Mediterraneo. I Fondi UE sono stanziati, i progetti di sviluppo sono pronti, la gente bisognosa aspetta ansiosa la Pace. Attendiamo solo la Forza grande che Dio può darci anche adesso, se la chiediamo insieme, a partire dallo ‘Spirito d’Assisi’”.
 

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ZENIT Staff

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