Lettura
Il Vangelo di oggi non è una lezione di galateo, di bon ton, ma una sconvolgente lezione di vita. Nasce da ciò che accade nella casa di un capo dei farisei sorpreso dallo spirito di osservazione di Gesù. Scegliere l’ultimo posto, di norma, non è il criterio con il quale agiamo. E per questo non viviamo come ci suggerisce Gesù.
Meditazione
Gesù è invitato ad un grande pranzo, ad un pranzo di rappresentanza, nella casa di un personaggio importante, un capo dei farisei. Non sappiamo perché abbia accettato l’invito, dal momento che egli è stato molto critico con loro. Ma oggi la polemica non è contro i farisei, vale per tutti, noi compresi. Come se fossimo invitati ad un pranzo di nozze. Metafora del banchetto della vita, al quale partecipiamo, senza nostro merito o desiderio. Quello che Gesù osservò e disapprovò allora, continua ancora ad accadere sistematicamente. Purtroppo, anche in noi suoi seguaci, che più e meglio di altri dovremmo assimilare la sua lezione. Chi nel suo agire non è portato a farsi largo a spintoni, o non ha finto di far strada agli altri per farsi strada? Chi può affermare con sincerità che suo progetto di vita è far passare avanti gli altri, o lottare per l’ultimo posto non ambito da nessuno? Pensare ed agire così, ci appare normale e anche giusto. Non c’è da scomodare parole grosse come carrierismo, arrivismo, successo, sebbene in maniera subdola sono striscianti nel cuore di tutti. E ci vuole una continua attenzione e disciplina per non lasciarsene conquistare. La regola di Gesù è un’altra: “Quando sei invitato, non scegliere il primo posto, ma l’ultimo”. Alla prima scelta è legata la vergogna di doverlo cedere, alla seconda l’onore di venire avanti da chi ti ha invitato. Ma ti deve onorare più di tutto sentirti dire “Amico” dal signore della casa, che è il Signore di tutto e di tutti. Dobbiamo puntare al suo riconoscimento, non a quello degli uomini. Perché se gli uomini ci lodano non aumentano la nostra gloria, e nemmeno la diminuiscono se ci biasimano. Perché, ci ricorda san Francesco, tu sei quanto sei davanti a Dio. E questo non te lo può togliere o aumentare nessuno. Gesù ci conferma che la via dell’esaltazione non è il fai da te o il fare contro gli altri, ma soltanto l’umiltà. E non dobbiamo scegliere l’ultimo posto neppure per essere chiamati a passare avanti, ma perché per amore l’ha scelto Gesù. E questo ci dovrebbe bastare.
Preghiera:
Donaci, Signore, la sete ardente di te, per cercarti sempre e in tutto, come la cerva assetata anela ai corsi d’acqua. E fa’ che la nostra vita non sia guidata dalla smania di primeggiare, ma dal desiderio di servire, per trovare ristoro e pace solo in te e nella tua casa.
Agire:
Terrò a bada il desiderio di primeggiare, di passare avanti, scegliendo l’ultimo posto, o quello che gli altri non vogliono.
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Meditazione a cura di mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
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Per me vivere è Cristo
Meditazione della Parola di Dio di sabato 29 ottobre 2016 – XXI settimana del Tempo Ordinario