Lettura
Oggi, con la festa degli apostoli Simone e Giuda, meditiamo la chiamata degli apostoli da parte di Gesù: essi saranno i suoi più stretti collaboratori. Sappiamo che ogni Evangelista sottolinea un aspetto particolare di questo evento importante. Luca ci mostra quale impatto ha avuto la chiamata nella vita di questi uomini, avendola interrotta in quello che era stata fino ad allora, e stravolta per tutti i giorni a venire.
Meditazione
Luca ci racconta la chiamata dei dodici Apostoli nella maniera apparentemente più semplice, fornendocene solo l’elenco. Ma dal contesto in cui matura e da ciò che accade in mezzo alla folla, si capisce che è avvenuto un nuovo big bang. È l’inizio di una missione che ha cambiato il destino degli uomini e il volto del mondo. La scelta si sviluppa nel cuore della notte, matura dentro una lunga preghiera e soprattutto nasce dall’amore di Gesù. All’alba del nuovo giorno, chiamò i suoi discepoli e scelse chi volle: «ne scelse dodici». Per distinguerli, impose il nome nuovo di “Apostoli”. Inviati ad evangelizzare il mondo, la loro vita è ormai intimamente legata a quella del Maestro. Luca racchiude la scelta nei verbi: “chiamò a sé, ne scelse dodici, diede il nome”. Sono scelti per stare con lui, per andare e portare Gesù agli uomini, con la parola, la testimonianza e pure l’offerta della vita. Tutto questo è nel nome che hanno, o che Gesù cambia. Perché nel nome è custodito ciò che siamo, ciò che Dio pensa e vuole da noi, la ragione per cui ci ha scelti prima della creazione del mondo e nasciamo nel tempo. Nel nome è declinata tutta la vita, la singolarità e l’irripetibilità della nostra esistenza, ciò che abbiamo e siamo. Dentro il nome, non a caso, c’è tutto. Quel che siamo e saremo, quel che potremo essere e faremo. E così Simone non è soltanto Simone, è Pietro, con tutto quello che significherà per lui e per la Chiesa. Nel bene, come lo è per i primi tre Apostoli, sempre presenti nel ministero di Gesù, o nel male come lo è drammaticamente per Giuda, il traditore. La loro missione è accompagnare Gesù, scendere e salire con lui: in mezzo alla folla e nel deserto, sul monte o in mezzo al mare, sulla croce e dentro il martirio. È la chiamata a sperimentare, annunciare e testimoniare per il mondo, che da Gesù, e solo da lui, usciva ed esce una forza che guarisce tutti. Perché da nessuno, come da lui e dal suo fianco squarciato, è mai uscito per noi un fiume di amore, così grande e forte, così invincibile e inesauribile.
Preghiera:
Signore, tu che sei la pietra angolare e il fondamento della Chiesa, fa’ di noi pietre vive per essere tempio santo e dimora di Dio nello Spirito Santo. Signore della storia, alla sera di tutto, scrivi il nostro nome in cielo nel libro della vita.
Agire:
Starò attento ad ascoltare la chiamata del Signore e a viverla, ogni giorno, con impegno e coerenza.
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Meditazione a cura di mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
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Tempio vivo di Dio
Meditazione della Parola di Dio di venerdì 28 ottobre 2016 – Festa dei Santi Simone e Giuda, Apostoli