Il 27 ottobre si è celebrato il 234° anniversario della nascita di Niccolò Paganini (1782-1840), il violinista e compositore genovese passato alla storia per le sue straordinarie doti di virtuoso nonché per un detto entrato nella vulgata popolare: “Paganini non ripete”, frase con cui il Maestro irritò un regnante dell’epoca rifiutandosi di concedere il bis di un brano suonato in concerto. Un rifiuto motivato dal fatto che Paganini giocava molto sull’improvvisazione.
Per l’occasione, il Teatro Carlo Felice di Genova ha dedicato al grande musicista un concerto nel corso del quale è tornato a far udire la sua voce morbida e potente il violino prediletto di Paganini: il famoso “Cannone”, affidato alla brillante interpretazione di Anastasiya Petryshak, giovane violinista ucraina, tra le più acclamate promesse del panorama mondiale.
Allieva del maestro Salvatore Accardo, la Petryshak collabora con Andrea Bocelli e presta la sua opera anche per obiettivi di beneficenza come, come ad esempio, la costruzione della nuova Terapia Intensiva dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Nel 2015 è stata scelta per far parte del progetto musicale Il Grande Mistero ideato e voluto dal Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Nel ruolo di direttore d’orchestra, il maestro Andrea Battistoni, anche lui un giovane emergente del panorama musicale internazionale. Nel 2012 Battistoni è diventato, a soli 24 anni, il più giovane direttore mai salito sul podio del Teatro alla Scala; nel 2016 è stato nominato Chief Conductor della Tokyo Philharmonic Orchestra, confermando il rapporto che lo lega a questa importante compagine.
L’evento, organizzato dalla Fondazione Enzo Hruby e dal Comune di Genova, ha avuto il fine, tra l’altro, di porre l’accento sulla collaborazione in atto tra la Fondazione e il Comune per proteggere il patrimonio culturale della città attraverso un progetto di grande rilevanza, dove vengono utilizzate le più avanzate tecnologie di sicurezza e di videosorveglianza.
Anastasiya Petryshak che, nonostante la giovane età (appena 22 anni), può considerarsi un’esperta nell’utilizzo degli strumenti antichi al punto di collaborare stabilmente con la Fondazione Stradivari e il Museo del Violino di Cremona, si è dichiarata emozionata per l’opportunità di poter suonare il celebre violino di Paganini.
“Il ‘Cannone’ – ha dichiarato la giovane artista – è un violino che ha una voce particolare, ha accompagnato il Maestro per quarant’anni, al punto di diventare parte di lui, assorbendone, per così dire, il carattere e le esperienze di vita. Non è uno strumento facile da suonare. Ma suonarlo significa toccare con mano la storia”.
Il “Cannone”, realizzato nel 1743 dal liutaio cremonese Guarneri del Gesù, è uno dei più grandi capolavori della liuteria mondiale. Niccolò Paganini lo predilesse tra tutti i violini che possedeva. È uno strumento pressoché unico, anche in considerazione del fatto che le sue parti principali sono giunte intatte fino a noi. La vernice è ancora quella originale e, sulla tavola armonica, è ancora visibile l’impronta d’uso di Paganini, che suonava senza utilizzare la mentoniera appoggiando il mento direttamente sullo strumento.
Su questo strumento Paganini sviluppò nuove tecniche violinistiche valorizzandone al massimo le potenzialità. Il Maestro lo lasciò poi in eredità alla città di Genova, dove è conservato a Palazzo Tursi, come parte del percorso espositivo dei Musei di Strada Nuova.
Per avere un’idea di quello che può essere il valore di mercato di uno strumento del genere, possiamo ricordare che, nel 2010, la casa d’aste Bein&Fushi è riuscita ad aggiudicare il violino “Vieuxtemps” realizzato da Guarneri del Gesù alla cifra record di 18 milioni di dollari: la più alta mai pagata per un violino. Un valore immenso, dunque, non solo d’ordine storico-culturale, ma anche di natura economica, che giustifica l’adozione di sofisticati impianti di videosorveglianza per difendere tali strumenti dal rischio di furti e atti vandalici.
La Fondazione Hruby, che da anni sostiene la protezione del patrimonio culturale italiano, è attualmente impegnata in un importante progetto pluriennale per la messa in sicurezza dei Musei di Strada Nuova. Progetto partito proprio da Palazzo Tursi, dove nella Sala Paganini è custodito il “Cannone”: il violino che rimarrà legato per sempre al genio insuperato di Niccolò Paganini.
Il violino prediletto di Paganini
Un evento organizzato dalla Fondazione Hruby e dal Comune di Genova, nel quadro di una collaborazione per proteggere il patrimonio culturale della città