Salvatore Martinez

Rinnovamento nello Spirito Santo

Arresti a Palermo. Nessun coinvolgimento del Rinnovamento nello Spirito

La direzione del movimento prende le distanze dagli arresti del Cappuccino Salvatore Anello e del colonnello Salvatore Muratore, accusati di abusi su donne e minori

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Due arresti stanno creando scompiglio nella comunità cattolica di Palermo. Il primo è quello di padre Salvatore Anello, arrestato stamane con l’accusa di violenza sessuale. Secondo gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria in servizio presso la procura dei minori, il sacerdote, anche cappellano all’ospedale civico, è stato accusato di aver palpeggiato e commesso violenze su due donne e tre minorenni.
Nell’ambito dell’inchiesta è stato arrestato anche il colonnello dell’Esercito, Salvatore Muratore. Il sostituto procuratore Giorgia Righi e il procuratore aggiunto Salvatore De Luca, sostengono che l’ufficiale avrebbe approfittato di quattro donne e di una minorenne che si trovavano in uno stato di fragilità psicologica che si erano rivolte a lui perché vantava di operare preghiere di guarigione.
Alcuni organi di stampa hanno affermato che entrambi fossero animatori del movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito. Con una nota urgente giunta in serata, la direzione del movimento  ha precisato che “con riferimento ai fatti di cronaca di Palermo apparsi sulla stampa in data odierna, come già comunicato dal Comitato Diocesano del RnS della Diocesi di Palermo, confermiamo che il padre Cappuccino Salvatore Anello e il Colonnello dell’Esercito, Sig. Salvatore Muratore, non sono mai stati animatori del nostro Movimento, né hanno mai assunto incarichi di responsabilità a qualsiasi titolo”.
“Specifichiamo – sottolinea il comunicato –  che al contrario di quanto indicato dagli organi di stampa e/o dichiarato dagli stessi interessati, sia il Padre Anello, che il sig. Muratore, non hanno mai fatto richiesta di adesione al Rinnovamento né sono o sono stati annoverati tra i nostri aderenti, pur avendo potuto partecipare a nostri incontri che, come noto, sono pubblici e aperti alla partecipazione di coloro che desiderano farlo, credenti e non credenti”.
Il RnS ci tiene a far saper che “nel caso in cui si continui a menzionare il Rinnovamento nello Spirito ci vedremo costretti alla tutela del nostro buon nome, nei modi e nelle sedi opportune”. La nota della direzione ci conclude con “profondamente amareggiati da questa vicenda, assicuriamo la nostra solidarietà e preghiera a tutte le persone vittime dei fatti contestati e oggetto di accertamento da parte della magistratura”.

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ZENIT Staff

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