Family and sun

Family and sun - Pixabay

"Piano Formato Famiglia": l'impegno del Governo per la natalità

Per la prima volta nella Legge di Bilancio “un apposito capo” dedicato alla famiglia: 800euro subito per i nati nel 2017, mille per l’asilo nido, prestiti a tasso agevolato per le coppie

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“Misure innovative e, soprattutto, stabili per le famiglie, che potranno ora contare su risorse certe per oggi e per gli anni a venire”. Così Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia, ha definito il “Piano Formato Famiglia”, uno dei risultati ottenuti da Area Popolare nel contesto della Legge di Bilancio.
Costa ha sottolineato che per la prima volta “un apposito capo” della norma che approva il bilancio dello Stato viene dedicato alla famiglia. Si tratta quindi di interventi strutturali, che prevedono un impegno di 600milioni di euro da parte delle casse statali per il 2017 e di 700milioni per il 2018.
Come verranno spese queste risorse lo ha spiegato il ministro nel corso di una conferenza stampa. Innanzitutto per la creazione di una misura denominata “mamma domani”: un assegno di 800 euro per i nati dal primo gennaio 2017 che tutte le future mamme potranno già richiedere durante la gravidanza per le prime spese.
Questa misura non è sostitutiva ma si aggiunge al bonus bebè, che resta ad appannaggio delle famiglie a basso reddito. Si mantengono dunque gli 80 euro al mese per tre anni a partire dalla nascita del figlio per chi ha un Isee inferiore ai 25mila euro e 160 euro al mese per chi ha un Isee inferiore a 7mila euro.
Intervistata da ZENIT a maggio, Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, aveva lanciato l’idea di raddoppiare il bonus bebè. La sua proposta si è però infranta per far posto ad altre misure. La Lorenzin proponeva di alzare la soglia massima Isee a 30mila euro, intervento che avrebbe concesso “ad almeno altre 60mila coppie” di accedere al bonus.
Ma gli interventi presentati nelle scorse ore dilatano ancora di più lo spettro dei beneficiari, giacché non sono legati al reddito. Ecco allora che verrà garantito anche un “buono nido” fino a mille euro l’anno a tutti i bambini nati dal primo gennaio 2016 e fino ai tre anni d’età. La condizione per poter usufruire di questa misura è l’iscrizione del bambino al nido. Se il piccolo resta iscritto per tutto l’anno, la quota spettante alla famiglia è di mille euro, altrimenti spetta in quota parte.
Le famiglie che invece preferiscono affidare il figlio piccolo ad una baby sitter anziché ad un asilo nido, avranno un “voucher” di 600euro al mese, a patto che la mamma torni al lavoro subito dopo la maternità obbligatoria. Questo assegno dura per i sei mesi corrispondenti al congedo facoltativo a cui la donna rinuncia. “Per le lavoratrici dipendenti lo stanziamento raddoppia (da 20 a 40 milioni di euro) e per le autonome passa da 2 a 10 milioni”, ha spiegato Costa.
Il Governo si impegna poi a mettere 60milioni di euro a costituzione di un fondo che servirà a garantire piccoli prestiti a tasso agevolato in favore delle famiglie per le spese legate all’arrivo di un figlio.
Ma il raggio d’attenzione del Governo per la famiglia, nucleo fondante della società, non dovrebbe finire qui. “Questa è soltanto la prima fase di un percorso organico e pluriennale – ha detto il ministro Costa -. Infatti, nel 2018, nell’ambito della riforma dell’Irpef, verrà affrontato il tema del ‘Fattore famiglia’ per riconoscere un trattamento fiscale con vantaggi crescenti in rapporto al numero dei figli”.
Infine Costa ha annunciato che prossimamente “verrà presentato il disegno di legge per il Testo Unico della Famiglia”. Si tratta di una delega per riordinare le norme per la famiglia, semplificandole, rendendole più chiare, conosciute e accessibili, eliminando incongruenze e incertezze normative, favorendo l’accesso alle opportunità.

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Federico Cenci

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