Fratel Salomone Leclercq

Salomone Leclercq, un martire divenuto Santo dopo 224 anni

Il postulatore generale fratel Rodolfo Cosimo Meoli descrive la figura del lasalliano che sarà canonizzato domenica da Papa Francesco

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Un giovane mite e riservato, affascinato dagli eroi di Dio più che dai grandi avventurieri, forte di genitori presenti e ricchi di fede. Fratel Salomone, già alunno dei Fratelli cristiani nella Francia nel 1750, entra in noviziato a 22 anni, interpellato dai ragazzi più poveri e disagiati. Avrà classi fino a 130 alunni, compresi i più turbolenti che orienterà con fermezza e tenerezza scrutandone i cuori. Per questo sarà chiamato a dirigere più tardi il noviziato e ad affiancare successivamente come segretario il Superiore Generale Fratel Agatone.
A tracciarne un profilo che esalta l’attualità del martire divenuto Santo a 224 anni di distanza è fratel Rodolfo Cosimo Meoli, postulatore generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che descrive Guillaume Nicolas Louis Leclercq come “un ragazzo tranquillo che amava stare in famiglia: una famiglia numerosa, con padre e madre presenti dal punto di vista educativo, ricchi di fede e retti moralmente anche nelle loro attività professionali. Forse per questo si avvicinò alle scuole lasalliane che erano orientate al potenziamento delle attività di calcolo proprio per offrire strumenti moderni e spendibili nel mondo del lavoro”.
“Certamente la famiglia e la scuola – spiega fratel Rodolfo – ebbero nel suo cammino di discernimento un ruolo decisivo: la famiglia innanzitutto. I Leclercq erano genitori molto pii e avevano una speciale devozione alla Madonna, onorata a Boulogne, città di mare, col titolo di Nostra Signora del Buon Ritorno, protettrice dei marinai. Abitando poi accanto ad un convento di cappuccini, erano, soprattutto il padre, vicini alla spiritualità francescana. Si conserva ancora presso gli archivi dei Fratelli delle Scuole Cristiane di Francia a Lyon un crocifisso d’avorio dei Leclercq, davanti al quale la famiglia pregava la sera. Fu nel giardino del focolare domestico che mise le radici e si sviluppò la sua vocazione religiosa. Nell’età scolare l’influenza dei Fratelli fu tale che orientò definitivamente la sua scelta”.
Quali i tratti del carattere desumibili da lettere o altre testimonianze raccolte?
Le Lettere giunte sino a noi, gelosamente custodite soprattutto dalla sorella Rosalie, manifestano un animo sensibile, retto, sincero e volto sempre al bene. Sono però soprattutto le testimonianze del suo primo biografo che ci fanno conoscere il suo carattere, che viene descritto tranquillo, un po’ timido, docile agli stimoli degli educatori, costantemente impegnato e sorretto da una forte volontà. Queste doti lo fecero apprezzare molto dai suoi Superiori, che lo designarono precocemente ad incarichi di grande responsabilità.
Chi ne ha trasmesso l’eroicità delle virtù e in che modo?
Anche qui dobbiamo far ricorso alle sue Lettere e al primo biografo. Le Lettere ci svelano ampiamente la sua profonda spiritualità. Da esse e dal percorso esistenziale del Fratello il biografo ha saputo ricostruirne l’abito virtuoso che si è gradualmente rafforzato col passare degli anni al servizio dei giovani e dell’Istituto. La vita di Fratel Salomone si concluse col gesto eroico del martirio non per caso, ma come conseguenza del suo dono totale a Dio e della sua adesione allo spirito del suo Istituto.
Il martirio in Francia e il miracolo in Venezuela: quali le vie della Provvidenza?
Fratel Salomone venne arrestato e rinchiuso nel convento dei Carmelitani di Parigi, riorganizzato come prigione, con numerosi altri compagni. Viene massacrato a colpi di spada con altri 166 tra sacerdoti e religiosi nei locali e nel giardino del convento. Il miracolo il 6 settembre 2007 in Venezuela ad una bambina di 5 anni, accolta con le due sorelline ed un fratello, a causa della tossicodipendenza della madre, in una casa famiglia fondata da Mons. Rafael Febres Cordero, dai trascorsi lasalliani. Mentre giocava il morso di un animale, sul momento non identificato, al piede sinistro. L’ematoma si diffonde su tutto l’arto e la ragazza perde sangue da gengive e naso. Trasportata d’urgenza al pronto soccorso a Caracas le somministrano, 53 ore dopo, siero antiofidico per avvelenamento da morso di serpente. Iniziano i preparativi per l’amputazione della gamba per limitare i danni. Intanto nella chiesetta della casa famiglia a Sabaneta iniziano le preghiere di bambini e persone del luogo davanti alla piccola statua del Beato Fratel Salomone, ben conosciuto e venerato in quel luogo. Inaspettatamente i valori tornano normali. L’11 settembre viene dimessa completamente sana. Una storia che nella sua interezza ci parla dell’amore per i ragazzi, dell’universalità della Chiesa e della relatività del tempo nei piani di Dio.
224 anni dopo il martirio la sua canonizzazione: qual è il messaggio?
Duplice: Fratel Salomone ci dà innanzitutto una lezione di grande coerenza e fedeltà con le scelte compiute, fino al sacrificio della propria vita. E Dio solo sa quanto bisogno ci sia oggi di coerenza e fedeltà in un mondo in cui è diventato normale agire in vista soltanto dei propri interessi e dell’utilità individuale, calpestando senza alcuno scrupolo i doveri fondamentali verso se stessi, verso i propri simili e verso Dio. C’è poi un messaggio specifico che Fratel Salomone lancia ai suoi Confratelli e alle persone consacrate più in generale, che è quello di essere testimoni di Cristo, costi quel che costi. “Il mondo, si sa, crede più ai testimoni che ai maestri”, ammoniva San Giovanni Paolo II. Il mondo smarrito di oggi ha bisogno più che mai di modelli di fedeltà, di coerenza, di rettitudine, di generosità, di disinteresse dalle cose terrene, perfino dalla propria vita. Fratel Salomone è tutto questo.
L’importanza di una educazione cristiana, anche oggi spesso umiliata, che non accetta sconti: quali sono le strategie lasalliane?
Non credo sia necessario sottolineare l’importanza dell’educazione in generale oggi, tanto è evidente questa urgenza a tutte le latitudini. A maggior ragione quella della formazione cristiana. Non possiamo qui analizzare e approfondire, ma è sotto gli occhi di tutti il pauroso fenomeno della scristianizzazione dell’Occidente. Oggi ci vorrebbero decine di La Salle, di Calasanzio, di Don Bosco e di tanti altri santi educatori per cercare di riprendere il filo dell’educazione cattolica così depauperata dei suoi contenuti….
Quale reliquia verrà portata all’altare?
Non disponendo di reliquie dirette, che sono le parti del corpo di un santo, chiamate “reliquie di prima classe”, abbiamo optato per il dono di una lettera autografa del Fratello. Le 139 Lettere, tutte autografe – 65 delle quali indirizzate alla sorella, 11 ai genitori, 38 solo al padre dopo la morte della madre e le altre a fratelli, sorelle, nipoti e frères – che si conservano negli archivi dei Fratelli a Lyon, sono la sua eredità più preziosa.
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Per approfondire la testimonianza e il significato della canonizzazione di Fratel Salomone è possibile visualizzare questa clip prodotta dalla Casa Generalizia dell’Istituto dei Fratelli delle scuole cristiane e disponibile in 4 lingue

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Laura Galimberti

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