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Castel Gandolfo diventa Museo. Dal 21 ottobre aperto al pubblico

Dal 21 ottobre, sarà possibile visitare l’intero complesso del Palazzo Apostolico utilizzato per secoli dai Papi come residenza estiva

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Papa Francesco, al contrario dei suoi predecessori, non l’ha mai utilizzato, ma non per questo l’appartamento pontificio di Castelgandolfo deve restare chiuso a chiave. Il Pontefice argentino ha quindi stabilito che, dal prossimo 21 ottobre, anche i luoghi più esclusivi della residenza estiva dei Papi diventeranno un Museo aperto al pubblico. Incluso l’appartamento dove morirono Pio XII nel 1958 e il Beato Paolo VI nel 1978 e dove Benedetto XVI, il famoso pomeriggio del 28 febbraio 2013, si ritirò dopo la rinuncia.
Come noto, Bergoglio non ha mai utilizzato l’appartamento per circa quattro secoli utilizzato dai suoi predecessori, se non per qualche fugace visita nei primi mesi di pontificato. Già nel 2014 aveva deciso di aprire al pubblico le Ville Pontificie dei Castelli Romani; ora l’intero complesso del Palazzo Apostolico entrerà a far parte dei Musei Vaticani. Tale decisione – spiegano dalla Santa Sede – non comporterà cambiamenti strutturali della sistemazione interna.
Tra i luoghi esclusivi che turisti e fedeli potranno visitare c’è anzitutto la Camera da letto, una stanza molto bella con le finestre rivolte verso il mare. È qui che, durante la persecuzione nazista, partorirono diverse donne ebree che Pio XII aveva nascosto, insieme ai loro familiari. Proprio sul letto del Pontefice nacquero circa 40 bambini, chiamati infatti “i figli del Papa”.
Accanto alla Camera, c’è poi una piccola Cappella privata nella quale i Papi del passato si sono potuti recare a pregare in solitudine. In particolare Giovanni Paolo II che amava sostare ai piedi dell’icona della Madonna nera di Czestochowa, posta sopra l’altare trono. Sempre nella Cappella s’inginocchiarono Benedetto e Francesco nel primo, storico, incontro, pochi giorni dopo l’elezione di quest’ultimo.
Si potranno visitare anche la Biblioteca del Papa e lo Studio dove i Pontefici si sono dedicati a scrivere encicliche e preparare omelie. Poi, due ambienti riservati al segretario particolare e al segretario aggiunto. Infine il Salone degli Svizzeri, chiamato così poiché un tempo era qui che montava il corpo di guardia armato che dal 1506 presta servizio al Papa. Sarà aperta anche la Sala del Concistoro, in genere utilizzata per le riunioni formali del Collegio cardinalizio.
 

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ZENIT Staff

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