Foto: Globe Theatre

“Manco fossi Laura… Chi?”: il teatro per aiutare sport e beneficenza

Nella Giornata mondiale per la salute mentale, lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Danila Stalteri è andato in scena al Globe Theatre di Roma per finanziare la nazionale di calcio a 5 per persone con disturbi psichici

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Una performance teatrale brillante, divertente e vivace per finanziare la nazionale maschile italiana di calcio a 5 per persone affette da disturbi mentali. Il tutto nella suggestiva cornice shakespeariana del Globe Theatre di Roma, dove l’attrice romana Danila Stalteri, protagonista della scena teatrale e di numerosi film e fiction, ha messo a disposizione, per questa buona causa, il suo spettacolo comico Manco fossi Laura Chiatti, da lei scritto, diretto e interpretato. E con il contributo degli allievi del laboratorio teatrale della clinica di cura per il disagio psichico Villa Letizia, diretta dallo psichiatra Santo Rullo (uno dei principali ispiratori della nazionale di calcio di persone con problemi psichici), ha dato vita alla serata-evento speciale Manco fossi Laura… Chi?. Un modo godibile e intelligente per celebrare la Giornata mondiale per la salute mentale.
Lo spettacolo si fonda su una serie di vicende e comici aneddoti autobiografici, incentrati sulle difficoltà di una giovane attrice nel riuscire ad avere successo nel mondo dello spettacolo. Con ritmo, duttilità e trasformismo, Danila Stalteri mette in scena un vero e proprio one-woman show: una parodia di se stessa interagisce con diversi personaggi fra provini, audizioni, corsi di recitazione di vario tipo e lavori più o meno temporanei per mantenersi in attesa della grande occasione. Si passa da amorevoli telefonate materne di incoraggiamento, alle stravaganze di colleghi e clienti di un centro scommesse. Senza dimenticare i registi e gli insegnanti di teatro, e i loro metodi più o meno ortodossi. Il tutto con l’ossessione di raggiungere la fama e la popolarità delle attrici “giovani, brave e belle” conosciute da tutti, di cui Laura Chiatti diventa ironicamente simbolo e termine di paragone inarrivabile.
Con un uso sapiente di luci, effetti audio e colonna sonora, Danila Stalteri si dimostra un’interprete polivalente, capace di alternare recitazione, canto e ballo, linguaggio raffinato e lessico dialettale, mantenendo sempre i giusti tempi comici. La sceneggiatura è brillante e suscita risate genuine, ma non banali. Ben inserito il contributo degli allievi del laboratorio teatrale di Villa Letizia, gestito dall’attore Bruno Petretti, che chiudono in bellezza un’ora e un quarto di sano divertimento.
“Siamo riusciti a fare tutto questo – ha dichiarato Santo Rullo a spettacolo concluso – grazie alla professionalità e generosità di Danila che, dopo aver conosciuto la realtà di Villa Letizia e della nazionale di calcio per persone con disturbi mentali, ha deciso di regalare qualcosa di importante per una causa importante. Ha quindi messo a disposizione questo suo spettacolo già rodato e collaudato con successo. Un regalo che ha ancora più valore nella Giornata mondiale per la salute mentale. Eventi come questo meriterebbero ancora più attenzione perché uniscono il talento degli attori alla beneficenza e, allo stesso tempo, soddisfano il pubblico. Chi ha acquistato il biglietto per questo spettacolo non solo ha compiuto una buona azione, ma ha anche passato una serata divertente”.
Sugli spalti erano presenti gli 11 giocatori della nazionale di calcio a 5, onorati ed emozionati nel sentirsi così al centro dell’attenzione. I ragazzi, provenienti da tutta Italia, sono stati fra i protagonisti del primo Campionato mondiale di calcio a 5 per persone con problemi psichici, che si è svolto a Osaka, in Giappone, nel febbraio 2016. La loro esperienza è stata filmata dal regista romano Volfango De Biasi nel documentario Crazy for football che sarà proiettato per la prima volta il prossimo 16 ottobre, al Museo Maxxi, nell’ambito del Festival del Cinema di Roma (13-23 ottobre).
“Sono orgoglioso di rappresentare il mio paese – ha raccontato Silvio, originario della Provincia di Oristano, che gioca sulla fascia sinistra e considera Giacinto Facchetti il suo idolo calcistico – ogni volta che sento l’inno di Mameli provo una grande emozione. E lo conosco tutto a memoria, anche le strofe che normalmente non si cantano”. Del mondiale parla come di un’esperienza straordinaria e ricorda con soddisfazione i due gol segnati nella finale per il terzo e quarto posto. “Io e i miei compagni – ha aggiunto – ci divertiamo sempre quando giochiamo insieme. Fra noi l’armonia non manca mai”.
“Visto che ho un buon tiro – ha spiegato Antonio di Vibo Valentia – mi fanno giocare davanti in attacco e mi trovo bene in quella posizione. Mi piace segnare e cercare la porta. Non siamo campioni, ma ci sentiamo atleti veri dentro e fuori dal campo. Cerchiamo sempre di essere una squadra prima, durante e dopo le partite”.
La speranza è che questi ragazzi possano essere sostenuti sempre di più nei loro sogni fatti di campo, pallone e divertimento. Magari fino alla vittoria del prossimo Campionato mondiale di calcio a 5, che si terrà proprio in Italia nel 2018. Forza azzurri!

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Alessandro de Vecchi

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