Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che immobilizza: la nostra. Esiste il “nostro” futuro? O esiste il destino? Non è dato sapere.
Almeno per ora, almeno per l’uomo, cosiddetto moderno. Quello che forse conta però, è che queste domande costituiscano un ponte che collega noi stessi a quell’uomo moderno, a quell’uomo shakespeariano, vissuto nel Milleseicento: siamo sostanzialmente gli stessi.
“L’Amleto di Shakespeare è il testo teatrale più importante dell’era moderna. Vi è in esso un’analisi profonda dell’umano sentire, in rapporto alle problematicità del vivere quotidiano”, spiega il regista Daniele Pecci, che porterà il capolavoro shakespeariano al Teatro Quirino di Roma, dal 18 al 30 ottobre prossimi.
“Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere umano, di fronte all’impegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo; affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita ecc. – prosegue Pecci -. In esso sono ben dosate le rappresentazioni del mondo grande, lo stato, i grandi destini e temi dell’umanità, e il microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti”.
“In questo senso per me – afferma ancora il regista – è il testo più moderno, più urgente, e come tale mi sprona più di ogni altro alla sua rappresentazione, anche in veste registica. Il mio impegno è quello di proporre al pubblico contemporaneo uno spettacolo contemporaneo. Non con l’intento di mediare, sovrapporre o, nella migliore delle ipotesi, aggiungere alla miriade di interpretazioni che dal 1601 ad oggi sono state fatte; sarebbe un esercizio di stile fine a se stesso e soprattutto assolutamente vano per il pubblico nuovo, al quale ci rivolgiamo in maniera particolare”.
Elemento nodale, è ovviamente il testo: traduzione e adattamento. Leggermente tagliato (durerebbe altrimenti più di quattro ore) ma fedele, non alterato, e con una traduzione atta a esaltarne tutte le possibilità poetiche, ma in una prosa semplice, scorrevole, di facile comprensione, e con una messa in scena e una recitazione che si propongono di essere vicine al nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture che si frappongano fra i 14 attori sul palcoscenico ed il pubblico.
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Dal 18 (prima stampa) al 30 ottobre 2016
Al Teatro Quirino in Roma
Compagnia Molière
Daniele Pecci – Maddalena Crippa
Amleto di William Shakespeare
Con Rosario Coppolino, Giuseppe Antignati, Sergio Basile, Mario Pietramala, Marco Imparato, Vito Favata, Maurizio Di Carmine, Mariachiara di Mitri, Pierpaolo de Mejo, Domenico Macrì, Andrea Avanzi.
Spettacolo curato da Daniele Pecci
Costumi: Maurizio Millenotti – Elena Del Guerra
Disegno e luci: Mirko Oteri
Musiche originali: Patrizio Maria D’Artista
Regia: Daniele Pecci
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Orario spettacoli:
da martedì a sabato, ore 21
domenica, ore 17
giovedì 20 e mercoledì 26 ottobre, ore 17
sabato 29 ottobre, ore 17 e ore 21
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Info:
Botteghino 06.6794585
Mail biglietteria@teatroquirino.it
Segreteria 06.6783042 int.1
Mail segreteria@teatroquirino.it
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Prezzi martedì/mercoledì/giovedì/venerdì/sabato pomeriggio
intero | ridotto | ||
platea | € 30,00 | € 27,00 | |
I balconata | € 24,00 | € 22,00 | |
II balconata | € 19,00 | € 17,00 | |
galleria | € 13,00 | € 12,00 |
Prezzi sabato sera/domenica
intero | ridotto | ||
platea | € 34,00 | € 31,00 | |
I balconata | € 28,00 | € 25,00 | |
II balconata | € 23,00 | € 21,00 | |
galleria | € 17,00 | € 15,00 |