Il prossimo sabato 15 ottobre, nella Basilica di San Pietro si svolgerà il Giubileo delle Confraternite Romane, cerimonia aperta a tutti i confratelli d’Italia. Si inizia con il passaggio dalla Porta Santa e si prosegue con la Santa Messa presieduta dal vicegerente della Diocesi di Roma, mons. Filippo Iannone. Alla funzione saranno presenti, con i loro abiti, i confratelli da tutte le Regioni italiane e le Misericordie. Le giornate giubilari proseguiranno fino al 16 ottobre con varie iniziative tra cui la visita guidata, dalle 10 alle 18, delle più belle chiese di Roma, sedi delle rispettive Confraternite, e la Mostra storico documentaria dal titolo “Servire l’uomo. I volti della Misericordia nella Chiesa del Lazio”. L’esposizione è stata organizzata dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio in collaborazione con la Consulta regionale del Lazio per i Beni culturali ecclesiastici. Per saperne di più, ZENIT ha intervistato il principale promotore delle iniziative del Giubileo delle Confraternite, mons. Antonio Interguglielmi, direttore dell’Ufficio per le Aggregazioni laicali e le Confraternite del Vicariato di Roma.
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Quante sono e dove sono le confraternite a Roma?
Sono circa 60, ma quelle effettivamente attive una trentina; la maggioranza nelle Chiese del centro storico di Roma, oltre qualche nuova realtà che è sorta nelle zone di periferia.
Qual è quella che ha più anni?
La più antica è l’arciconfraternita del Gonfalone. Lo statuto del 1584, nel suo proemio, e il Breve “Omnipotentis” del Papa Gregorio XIII (20 aprile 1579), stabilisce la nascita del Gonfalone all’anno 1246.
E quella più recente?
A Roma alcune Confraternite non più attive sono state riprese da un gruppo di fedeli desiderosi di vivere insieme un percorso di fede e di carità: ricordo tra queste quella del santissimo Sacramento e Santa Maria delle Grazie al Trionfale.
Come è organizzata la mostra che avete allestito per il Giubileo?
Si tratta di una esposizione che raccoglie testimonianza delle opere di misericordia, corporale e spirituale, svolta dalle Confraternite di Roma e del Lazio, per diversi secoli. La Mostra si intitola infatti “Servire l’uomo: il Lazio e il volto della Misericordia”. E’ stata inaugurata il 7 ottobre e rimarrà visitabile, dalle 10 alle 17, dal lunedì al venerdì, fino al 28 ottobre, all’Archivio di Stato, Corso Rinascimento, 40, dietro Piazza Navona.
Che cosa fanno le Confraternite?
Nascono e svolgono due funzioni fondamentali della Chiesa: l’esercizio del culto, legato ad un cammino di scoperta della fede, testimoniato dai loro abiti molto caratteristici a ricordarci che la fede non è un fatto privato, e la pratica comune della carità, in tutte le forme previste dalle sette Opere di Misericordia corporale..
Le Confraternite sono impegnate in opere di accoglienza, cura, assistenza, ma anche in opere spirituali, di devozione, di fede, cultura, storia. Può farci qualche esempio?
Tra le opere di accoglienza vorrei ricordare il sostegno a tante famiglie bisognose e le borse di studio elargite agli studenti poveri, svolto in assoluto nascondimento, mentre tra le tante opere di devozione vorrei ricordare la nostra Via Crucis del penultimo venerdì di Quaresima prima di Pasqua, che si svolge oramai da decenni per le vie del Centro storico di Roma, con stazioni nelle bellissime Chiese Confraternali del Centro. quest’anno sarà dunque venerdì 7 aprile, con partenza dall’Arciconfraternita di Santa Caterina a Via Giulia.
Qual è il futuro delle confraternite? Quale quella con più giovani?
Il futuro è legato alla capacità di attualizzare le finalità per cui sono nate: ad esempio oggi non servono più gli ospedali, ma alcune Confraternite che svolgevano questo servizio oggi raccolgono medicinali o gestiscono un piccolo servizio ambulatoriale, soprattutto di accoglienza e orientamento per giovani con problemi psichici. Sono quelle più giovani che stanno rinascendo nelle periferie. Un nome per tutti Sant’Ignazio di Antiochia o il Rosario a San Luca.
In che modo le Confraternite entrano nel progetto di nuova Evangelizzazione?
È uno dei loro scopi primari: lo ha ricordato Papa Francesco nell’Omelia della Santa Messa che celebrò il 5 maggio per le Confraternite di tutto il Mondo riunite a San Pietro per l’Anno della Fede. Per esempio vorrei dire che proprio i loro abiti caratteristici, che le fanno sembrare talvolta qualcosa del passato, sono invece testimonianza di una fede viva, da cui non nascondersi, di fronte all’eresia dilagante della “fede privata”, una contraddizione per un cristiano.
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Fede, storia e bellezza della Confraternite romane
Mons. Antonio Interguglielmi illustra le iniziative del Giubileo della Misericordia delle Confraternite romane