Devo proprio un grazie a Rosita per l’episodio che mi ha raccontato, dal quale confessa di aver ricevuto una lezione fortissima che i suoi alunni, senza saperlo o volerlo, le hanno impartito.
“Per introdurre la lezione di catechismo agli alunni della prima Comunione – racconta Rosita – ho preso in mano il libretto di padre Andrea Come bambini… Leggo varie esperienze di Renatino, di Federica, Anselmo. Questi bambini descrivono tanti atti d’amore che fanno alle persone che incontrano. Sono esperienze che li riempiono di gioia, perché hanno capito che Gesù è presente in ogni prossimo. Lui stesso l’ha affermato: ‘Qualunque cosa tu fai al più piccolo, lo fai a me’”.
“Sul più bello della lezione – continua Rosita – a uno dei piccoli, particolarmente irrequieto, spazientita mi lascio scappare un ceffone e un severo rimprovero. Come nulla fosse accaduto, continuo la lezione; ma il ‘malcapitato’, timoroso e singhiozzante, alza la manina per chiedere la parola. Io, severa nel tono della voce, gli domando: ‘Che c’è ancora!?!’”.
-“Ti, Rosita, te gh’è dato a Gesù (Tu hai picchiato Gesù)!”. “Ma non ti rendi conto di quanto disturbi in classe?!?”. “Si; ma ti te gh’è dato a Gesù”. “Non mi è rimasto che chiedere scusa a tutti… Ho ringraziato particolarmente quel ‘Gesù’ che mi ha dato la più bella lezione di catechismo: prima di insegnare bisogna vivere”.
Ciao da padre Andrea
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Crocifissione / Pixabay CC0 - lautaro_028, Public Domain
Grazie, Rosita…
“Qualunque cosa tu fai al più piccolo, lo fai a me”. Prima di insegnare bisogna vivere