Everyday family

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Grande lezione

Anche i bambini, a volte, riconoscono il bisogno di essere perdonati perché… sono piccoli!

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Questa mattina, appena entrato in una scuola materna, ho salutato il personale scolastico che, per vivere l’accoglienza, mi offre un caffè.
Dai riflessi di gioia e di freschezza delle maestre t’accorgi subito che ci si trova in un mondo pieno di valori: una scuola materna, il mondo dei bambini, dai tre ai cinque anni.
La cosa che maggiormente e immediatamente mi colpisce e mi rincuora, non è tanto e non solo il sonoro e spensierato cinguettare dei piccoli alunni, ma lo sguardo diretto di quei “grandi del regno dei cieli”; quegli occhi vivi e limpidi, immediatamente puntati su di te, ti donano e ti chiedono gioia di vivere. Guai non riceverla e non rispondere ridonandola.
In quell’atmosfera, appena sorbito il caffè, una domanda mi sono fatto ad alta voce: ma qui dentro, chi sono gli insegnanti?
Sollecitata da questa domanda, una maestra mi fa un meraviglioso regalo. Mi racconta che in classe un bambino vivace – e chi non lo è? – nella immediatezza del dialogo, dice “scemo” ad un altro.
“Intervengo immediatamente – narra l’insegnante – per dirgli che non si dicono parole offensive ai compagnetti”.
“Ma questa parola l’ho imparata da te; questa mattina in macchina l’hai detta ad una altro automobilista. Domenica scorsa il prete in chiesa ha detto che bisogna perdonare gli sbagli degli altri. Anche tu allora mi devi perdonare; ho sbagliato perché sono piccolo”.
Sono rimasta senza parola. Ho colto la grande lezione da un bambino.
Ciao da p. Andrea
***
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Andrea Panont

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