L’esperienza delle Giornate Mondiali della Gioventù non finisce mai di stupire, costringendo tanti acuti osservatori a indagare le cause sociali, psicologiche e culturali di un successo che immancabilmente si rinnova da oltre trent’anni, con modalità e forme sempre diverse e sorprendenti. Il mistero e la gioia di quei giorni si dilatano nel cuore e nella immaginazione dei partecipanti, che condividono una esperienza unica ed entusiasmante e ne spargono i benefici frutti negli ambienti dove, ogni giorno, percorrono i sentieri della vita, facendosi apostoli di speranza e di amore, presso i loro coetanei. Le GMG hanno dimostrato, di anno in anno, la perenne vitalità della Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, sa offrire ancora itinerari credibili, sapienti e luminosi, capaci di affascinare e di coinvolgere i suoi figli nell’avventura meravigliosa della Fede. Nel cuore di ognuno, le domande insopprimibili sul senso della esistenza e sul destino dell’uomo riemergono con forza, perché sono costitutive del nostro essere e ci orientano a ricercare la Verità, senza sconti. La cultura e “il sentire”, di questo nostro tempo, tendono a relativizzare tutto, ad abbassare il tiro, a farci retrocedere in un vago spiritualismo, sempre più lontano dall’annuncio autentico del Vangelo e dalle sue esigenze “radicali”. Una religiosità senza fondamenti, senza spina dorsale, non convince nessuno e provoca più danni che benefici. Continuano a farci credere che l’affettività vada vissuta -soprattutto dai Giovani- secondo i dettami dell’istinto, della passionalità, della provvisorietà, del piacere, fine a se stesso; ci bombardano ogni giorno con le follie stravaganti del gender; stanno provando a cancellare ogni traccia di Cristianesimo, dalla scuola, dai Mass Media e dal vivere sociale; vorrebbero giungere, in breve, alla dissoluzione definitiva della Famiglia, ritenuta una noiosa eredità “cattolica”, destinata a una rapida e definitiva rottamazione. Il bersaglio preferito, dei novelli contestatori, guarda caso, è ancora una volta proprio la Chiesa, paladina di una visione del mondo che si considera ormai superata. Il contesto in cui ci muoviamo non è certo confortante e il rischio ricorrente è quello di assimilarci a questa funesta “deriva della ragione”: la lotta in favore di una presunta assoluta libertà individuale, infatti, è lotta contro l’uomo, lotta contro la Verità, lotta contro la nostra stessa felicità. A Fatima, cento anni fa, un Angelo riassunse in una semplice espressione -rivolta ai Pastorelli- tutta la ricchezza e la fecondità della nostra vita: “Dio ha disegni di misericordia su di voi”. Dinanzi allo smarrimento e al disorientamento delle coscienze, il Cielo, attraverso tre fanciulli, rammenta al mondo di oggi questa elementare e fondamentale realtà. Non siamo frutto di un caso cieco e beffardo: siamo figli, amati da Dio, chiamati all’esistenza perché realizzassimo, nel tempo, un progetto di bene, unico, originale, irripetibile. Dio ha un disegno di misericordia che attraversa il nostro cuore e che illumina ogni frammento della nostra vita: nessuno è figlio del nulla e nessuno approda al “nulla eterno”, che sembra avvolgere e inghiottire inesorabilmente tutte le cose. Siamo depositari di una eredità santa, che chiede di essere scoperta, accolta, alimentata dalla nostra libertà. Su ciascuno Dio ha disegnato un cammino di luce, che sollecita il nostro spirito a generose risposte e a una disponibilità totale. Le parole dell’Angelo, nella loro straordinaria essenzialità, sono il più bel commento a questi trent’anni di GMG: rileggono i passi compiuti e raccolgono la preziosità degli insegnamenti dettati a Roma, a Denver, a Manila, a Parigi e ovunque milioni di cuori si sono radunati, nel nome di Cristo Signore, per ridire al mondo la loro fede. Dio ha disegni di misericordia, che contraddicono l’assurda e bugiarda “cultura della morte”, che sfrutta i Giovani; li stordisce, distribuendo solo pasticche e “fumo”; li illude continuamente, proponendo i facili paradisi artificiali del sesso, che svuotano il cuore e lo rischiano di inaridirlo per sempre, spegnendo la nostra sincera sete di amore. Cento anni dopo le visioni dell’Angelo e preparandoci a celebrare, nel 2017, il centenario delle apparizioni della Vergine Maria, non stanchiamoci di “puntare in alto” e di aiutare i Giovani a “sognare” ancora, sul loro presente e sul loro futuro, contemplando il Volto misericordioso del Padre. Nella sua Volontà è la nostra gioia; nel suo eterno Amore è racchiuso il segreto della nostra vera felicità. Solo nell’incontro con Cristo ogni cuore di uomo può finalmente ritrovare se stesso.
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Sep 01, 2016 09:15