Tutte le espressioni della società civile possono dare il proprio contributo per uscire dalla paura diffusa data dall’incertezza del futuro e rilanciare l’istituto familiare. Parte da questo assunto la Settimana della Famiglia, che si tiene a Roma dal 2 all’8 ottobre con una serie di eventi diffusi su tutta la Capitale, dalla Tenuta della Mistica alle università, dal Campidoglio alle periferie.
Organizzata dal Centro per la pastorale familiare della diocesi insieme al Forum delle associazioni familiari del Lazio, la Settimana della Famiglia ha lo scopo di “accendere i riflettori sulla vita delle famiglie, sul loro cammino, sui loro bisogni”.
Intervistato da ZENIT, l’incaricato per la pastorale familiare della diocesi di Roma, mons. Andrea Manto, spiega che questa iniziativa affonda le radici “in un combinato disposto” di due documenti che costituiscono un importante sprone.
Si tratta dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia e della Lettera alla Città che il card. Agostino Vallini nel novembre 2015 ha scritto per sollecitare “una rinascita civile, spirituale e morale di Roma”. Rinascita “a cui i laici cattolici dovevano concorrere affinché si uscisse dall’empasse derivata dagli scandali di Mafia Capitale e da una sorta di anemia spirituale”.
Di qui l’idea di mons. Manto di coinvolgere il Forum delle associazioni familiari in una settimana di eventi, inserita significativamente all’interno del Giubileo della Misericordia, dedicati alla famiglia.
Il responsabile diocesano non esita a parlare di “piccolo miracolo”, perché – afferma lui stesso – “dopo la risposta entusiasta del Forum e di altre realtà associative che hanno voluto aderire, in soli tre mesi siamo riusciti a creare un’iniziativa davvero considerevole”.
Già un incoraggiante riconoscimento per l’impegno profuso è arrivato ieri, nel corso dell’Udienza generale, quando Papa Francesco in piazza San Pietro ha acceso una fiaccola, “simbolo dell’amore delle famiglie di Roma e del mondo intero”, che precede l’inizio della Settimana.
Fiaccola che illumina e irradia d’amore. Metafora di ciò che rappresenta la famiglia per l’umanità. “In questo senso – dice mons. Manto – Roma esprime anche la sua vocazione universale, in quanto Chiesa chiamata a presiedere nell’amore e nella carità, sulla scorta dell’Amoris Laetitia”.
Scorrendo la lista degli eventi che caratterizzano la Settimana, balza agli occhi l’attenzione nei confronti di quelle “periferie spirituali” care proprio a Papa Francesco. Non mancano tavole rotonde per discutere su come accompagnare le donne vittime di trauma post-aborto, su come tener saldi i legami tra genitori e figli all’interno delle famiglie separate, su come sostenere i nuclei familiari che vivono momenti di crisi sotto l’aspetto affettivo, lavorativo o economico.
“L’intento della nostra iniziativa è proprio di dirigersi verso le ‘periferie’ – spiega mons. Manto – quelle dell’anima e quelle geografiche, con iniziative diffuse su tutto il territorio della diocesi”.
Il prelato sottolinea “la buona notizia di questo evento”, ossia che “la grande famiglia che è la Chiesa si stringe insieme per supportare le famiglie che affrontano i problemi concreti, per renderle protagoniste, per ‘aiutarle a diventare ciò che sono’ nel progetto di Dio”, aggiunge parafrasando San Giovanni Paolo II nella Familiaris Consortio.
Che la famiglia come istituzione stia vivendo una fase di profonda crisi è inutile negarlo. Uno degli elementi che lo testimoniano è il basso indice di natalità del Paese. Le 488mila nascite del 2015 rappresentano un record negativo dall’Unità d’Italia. Venerdì 7 ottobre una conferenza sarà dedicata proprio al tema delle “culle vuote”.
Secondo mons. Manto c’è bisogno “di un intenso lavoro culturale per promuovere tra i giovani il valore della vita, poiché l’accoglienza della vita a tutto tondo, specialmente quella più fragile, quella del migrante, dell’anziano è condizione primaria di civiltà e di pace sociale tra i popoli”. Indispensabile in tal senso è anche “una politica incentrata sul sostegno alla maternità, al lavoro giovanile, alla conciliazione tra lavoro e famiglia”.
Di qui la necessità che tutti gli attori sociali contribuiscano per rilanciare la cellula primaria della società. Eloquente che nel corso della Settimana verranno premiate le aziende family friendly, che si impegnano a garantire ai loro dipendenti flessibilità degli orari lavorativi.
La Chiesa, in quanto attore sociale, si impegna a “far scoprire la bellezza della famiglia da un punto di vista sociale ed ecclesiale”, rileva mons. Manto, “giacché la famiglia è la prima forma naturale di welfare, il luogo in cui si apprende il dialogo e la socialità, ma è anche domus ecclesiae, quella Chiesa domestica che riflette l’amore di Cristo”.
L’appello di mons. Manto ai fedeli romani è a partecipare agli eventi, a promuovere questa iniziativa e, soprattutto, a stare in comunione attraverso la preghiera. Di qui l’invito alla Messa conclusiva di sabato 8 ottobre, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, presieduta dal card. Vallini.
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Per il programma completo dell’iniziativa: http://www.settimanadellafamiglia.it/
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Roma in cammino per rilanciare la famiglia
Dal 2 all’8 ottobre si tiene la Settimana della Famiglia, per “accendere i riflettori sulla vita delle famiglie, sul loro cammino, sui loro bisogni”