Una Giornata nazionale di preghiera per la pace con momenti di adorazione eucaristica in tutto il Paese, è stata indetta dalla Chiesa della Colombia per oggi, a due giorni dalla firma dell’Accordo tra Governo e Farc che ha posto fine ad oltre 50 anni di sanguinosa guerriglia.
Alla vigilia dell’evento, il presidente della Conferenza Episcopale, mons. Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja, ha tenuto ieri nella sede della CEC a Bogotá una conferenza stampa nella quale ha presentato le iniziative della Chiesa in seguito alla firma ufficiale dell’accordo di pace e in vista del plebiscito confermativo di domenica prossima.
In particolare – riferisce l’agenzia Sir – il presule ha parlato della Campagna “Acciones Conscientes. Tu compromiso con el futuro” (“Azioni coscienti. Il tuo impegno per il futuro”), che ha l’obiettivo d’informare i colombiani in merito all’accordo firmato, in modo da avere una visione oggettiva della situazione nel momento della scelta referendaria.
Rispetto al voto di domenica, Castro ha ribadito che la Chiesa non dà indicazioni di voto: “Io credo che si possa stare da una parte o dall’altra senza che ci sia necessità di fomentare odio o alimentare uno spirito negativo, l’obiettivo finale di tutti i colombiani è la pace”, ha detto il presidente CEC. “È molto importante – ha poi aggiunto – che si prenda coscienza di quello che si sta facendo. Bisogna scegliere le modalità con cui arrivare alla pace e non si ottiene questo con l’odio”.
Al tempo stesso, il presule ha mostrato soddisfazione per come è avanzato il cammino di pace tra Governo e Farc ed ha assicurato che la Chiesa, nel caso che l’accordo fosse confermato dalla popolazione, sarà molto attenta a dare seguito all’implementazione dell’accordo stesso.
“Per questo è molto importante che questa campagna informativa sia visibile per tutti, poiché offre uno spazio di riflessione e informazione sul plebiscito”, ha sottolineato mons. Castro, che si è detto ottimista anche sulle future trattative con l’altro gruppo minoritario della guerriglia, l’Eln. “La Chiesa ha ricevuto segnali positivi che indicano la loro volontà di sedersi al tavolo delle trattative”, ha spiegato. “Noi come Chiesa cercheremo di appoggiare il dialogo. Lo facciamo perché ce lo ha chiesto l’Eln, non prima di aver chiesto il permesso al presidente Santos, che è stato molto contento di ricevere questa notizia”.
Alla vigilia dell’evento, il presidente della Conferenza Episcopale, mons. Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja, ha tenuto ieri nella sede della CEC a Bogotá una conferenza stampa nella quale ha presentato le iniziative della Chiesa in seguito alla firma ufficiale dell’accordo di pace e in vista del plebiscito confermativo di domenica prossima.
In particolare – riferisce l’agenzia Sir – il presule ha parlato della Campagna “Acciones Conscientes. Tu compromiso con el futuro” (“Azioni coscienti. Il tuo impegno per il futuro”), che ha l’obiettivo d’informare i colombiani in merito all’accordo firmato, in modo da avere una visione oggettiva della situazione nel momento della scelta referendaria.
Rispetto al voto di domenica, Castro ha ribadito che la Chiesa non dà indicazioni di voto: “Io credo che si possa stare da una parte o dall’altra senza che ci sia necessità di fomentare odio o alimentare uno spirito negativo, l’obiettivo finale di tutti i colombiani è la pace”, ha detto il presidente CEC. “È molto importante – ha poi aggiunto – che si prenda coscienza di quello che si sta facendo. Bisogna scegliere le modalità con cui arrivare alla pace e non si ottiene questo con l’odio”.
Al tempo stesso, il presule ha mostrato soddisfazione per come è avanzato il cammino di pace tra Governo e Farc ed ha assicurato che la Chiesa, nel caso che l’accordo fosse confermato dalla popolazione, sarà molto attenta a dare seguito all’implementazione dell’accordo stesso.
“Per questo è molto importante che questa campagna informativa sia visibile per tutti, poiché offre uno spazio di riflessione e informazione sul plebiscito”, ha sottolineato mons. Castro, che si è detto ottimista anche sulle future trattative con l’altro gruppo minoritario della guerriglia, l’Eln. “La Chiesa ha ricevuto segnali positivi che indicano la loro volontà di sedersi al tavolo delle trattative”, ha spiegato. “Noi come Chiesa cercheremo di appoggiare il dialogo. Lo facciamo perché ce lo ha chiesto l’Eln, non prima di aver chiesto il permesso al presidente Santos, che è stato molto contento di ricevere questa notizia”.