Daily meditation on the Gospel

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Annuncia il regno di Dio

Meditazione della Parola di Dio di mercoledì 28 settembre 2016 – XXVI settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Giobbe risponde alle parole dei suoi amici ricordando chi è Dio per lui, e riconoscendo che è impossibile per un uomo poter aver ragione davanti a questo Dio. Nel Vangelo, il termine più ricorrente è il verbo “seguire”. All’inizio e alla fine troviamo persone che esprimono il loro desiderio di seguire Gesù, mentre al centro del racconto è Gesù stesso che chiama alla sequela.
Meditazione
Svelando al primo uomo di “non avere dove posare il capo”, Gesù sembra volerlo invitare a prendere coscienza del vero motivo che lo spinge a mettersi alla sua sequela: se dietro c’è il bisogno di sicurezza, di avere un posto in cui tornare, non ha scelto il maestro giusto, dal momento che lui, “non avendo dove posare il capo”, si affida all’accoglienza che le persone gli donano. Il terzo interlocutore, invece, esprime il suo desiderio, ma accompagnato da una condizione precisa che Gesù dovrebbe assecondare. Il Signore, ricordando che colui che ara deve guardare avanti per tracciare dritto il solco, svela che chi esprime il desiderio di seguirlo, ma poi distoglie lo sguardo da esso e guarda a ciò che sta dietro, ad altri desideri, non è adatto al regno di Dio. Al centro del brano, invece, è Gesù stesso che chiama alla sequela. Apparentemente, gli ultimi due interlocutori di Gesù sembrano comportarsi allo stesso modo, mettendo un “prima” davanti alla sequela. Ma, la terza persona presenta il suo desiderio di seguire Gesù accompagnandolo con una condizione, mentre il secondo risponde a una chiamata che viene da Gesù stesso esprimendo semplicemente un impedimento, per altro molto serio dal momento che seppellire i morti era una importante opera di pietà. La prima parte della risposta sembra suggerire a quell’uomo di rinunciare al desiderio di seppellire il padre, ma nella seconda parte, nel testo greco, Gesù gli dice: “tu, invece, essendo andato, annuncia il regno di Dio”. Essendo andato dove? Dal contesto non si può che rispondere: essendo andato a seppellire suo padre. Gesù non gli impedisce di seguire, prima, il suo buon desiderio, ma gli chiede di farlo non da persona morta, ma da suo discepolo che, proprio davanti alla morte, è chiamato ad annunciare la presenza del regno di Dio.
Preghiera:
«Ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore» (Fil 3,8). Con le parole di Paolo esprimo il mio desiderio di riordinare le mie priorità alla luce dell’unica cosa importante: la conoscenza di Gesù.
Azione:
Oggi cercherò di annunciare la presenza del regno di Dio con gesti concreti.
***
Meditazione a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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