Le parole sono gocce che sgorgano dal profondo, ma per comprenderle bisogna stare alla profondità di chi le dona; la lingua scelta da due persone per il dialogo dev’essere proprio la stessa. Al bambino ci si accosta e da lui ci si fa capire non tanto usando parole che sono convenzioni umane, spesso così complicate; ma da lui si è perfettamente capiti, in qualunque latitudine o longitudine, se con lui si dialoga con il linguaggio universale che nasce alla massima profondità: il linguaggio dell’amore.
Questo linguaggio l’ha adottato per tutta l’eternità addirittura il Paradiso… Altri linguaggi s’allontanano e ti allontanano dalla massima semplicità suggerita da Gesù: il vostro parlare sia si, si; no, no. Tutto il resto è frutto di complicazione, di menzogna che viene dal maligno.
Mi pare che queste righe che stai leggendo siano suggerite alla mente dalla profonda semplicità del cuore. I pesci non possono dialogare tra loro stando fuori dell’acqua. Il tuffarsi nella stessa acqua li fa capaci d’un dialogo universale e profondo che è loro proprio: il guizzare. Immerso nel profondo del cuore, puoi ascoltare ed esprimere l’eloquente semplicità di Dio. Allora una tua parola, una tua riga, più che un suono risulta la vita che trasmette vita.
Ciao da p. Andrea
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Gocce dal profondo
Le parole sono gocce che sgorgano dal profondo, ma per comprenderle bisogna stare alla profondità di chi le dona