Poco prima di partire per Assisi, dove oggi partecipa all’evento Sete di pace, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, papa Francesco ha dedicato la sua omelia del mattino proprio al tema della guerra e della pace, ricordando che Dio, in questo eterno duello, non potrà mai essere neutrale e starà sempre dalla parte della non violenza.
“Non esiste un dio della guerra”, ha sottolineato il Santo Padre, puntualizzando che lo Spirito di Assisi è proprio quello di porsi “oltre le divisioni delle religioni”, vincendo l’indifferenza verso la “vergogna” della guerra e la tentazione di “chiudere l’orecchio” al grido di chi soffre.
Anche per questo, ha proseguito il Pontefice, le bombe che impediscono l’“aiuto umanitario” sono soltanto opera del “maligno” che “vuole uccidere tutti”. Allora è necessario che i credenti di tutte le fedi preghino fino alle lacrime per la pace, nella convinzione che Dio è sempre il “Dio della pace”.
Tutti gli uomini e le donne credenti e di buona volontà che oggi si ritrovano insieme ad Assisi, non sono lì “per fare uno spettacolo” ma “semplicemente per pregare e pregare per la pace”, ha affermato il Papa, citando quindi una lettera, da lui stesso indirizzata a tutti i vescovi del mondo, in cui ribadisce questo invito alla preghiera perché “il mondo è in guerra! Il mondo soffre!”.
Riecheggiando la prima lettura odierna (Pv 21,1-6.10-13), Francesco ha detto: “Non possiamo chiudere l’orecchio al grido di dolore di questi fratelli e sorelle nostri che soffrono per la guerra”.
Noi occidentali la guerra “non la vediamo” e può sembrarci “lontana”, nonostante alcuni atti di terrorismo che talora insanguinano le nostre terre ma nulla hanno a che fare con “quello che succede in quei Paesi, in quelle terre dove giorno e notte le bombe cadono e cadono” e “uccidono bambini, anziani, uomini, donne…”.
La guerra è tuttavia “vicinissima” perché “incomincia nel cuore”. Dovremo quindi chiedere al Signore che “ci dia pace nel cuore, ci tolga ogni voglia di avidità, di cupidigia, di lotta”, che ci doni “un cuore di uomo o di donna di pace”. Dio è soltanto il “Dio della pace”, ha ribadito Bergoglio, mentre a volere la guerra è soltanto “il maligno, è il diavolo, che vuole uccidere tutti”.
È giusto quindi ringraziare Dio perché “la guerra non ci tocca” ma è altrettanto necessario pensare “anche agli altri”, a chi è vittima delle guerra, in particolare “bambini e anziani”, che per colpa delle bombe, non possono ricevere gli aiuti umanitari. Ognuno di noi dovrebbe sentire “vergogna” per questi disastri umanitari, ha detto il Papa.
“Oggi giornata di preghiera, di penitenza, di pianto per la pace; giornata per sentire il grido del povero. Questo grido che ci apre il cuore alla misericordia, all’amore e ci salva dall’egoismo”, ha poi concluso.
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Santa Marta: “Non esiste un dio della guerra, è solo il maligno a volerla…”
Prima di recarsi ad Assisi, papa Francesco chiede al mondo una sincera preghiera per una pace che nasca innanzitutto nel nostro cuore e ci impedisca di “chiudere l’orecchio” al grido di chi soffre