Prayer

Pixabay CC0 - geralt

Guarire le ferite interiori è un piacere immenso!

Dio guarisce sempre attraverso un surplus di amore

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“Ciao Cristina, potresti scrivere qualcosa sulla preghiera di guarigione e liberazione? Non ne so nulla”. 
Cara Alisa, nel 1992 Roberto Gervaso sottotitolò un suo libro così: “L’uomo è nato per soffrire e ci riesce benissimo”. Siamo, cioè, dei perfezionisti del dolore.
Benjamin Disraeli ha rincarato la dose, affermando: “Il dolore è l’agonia di un istante, l’indulgere nel dolore è l’errore di una vita”.
Da quando nasciamo fino all’ultimo respiro di vita, lottiamo per guarire e liberarci dal dolore ma, contemporaneamente, lo provochiamo, ci attardiamo al suo interno e, frequentemente, gli costruiamo pure un monumento. Honoré de Balzac diceva: “Non sai che ognuno ha la pretesa di soffrire molto più degli altri?” (A questo proposito vai a sentirti la meravigliosa catechesi di don Fabio Rosini sulla Gioia).
E’ però indubbio che abbiamo tante ferite e che ci arrabattiamo come possiamo, per esserne liberati.
La psicoanalisi ne ha fotografate principalmente cinque. Sono immagini dove si vedono creature rifiutate, abbandonate, umiliate, tradite o trattate ingiustamente. Ad ogni ferita corrisponde un nostro maldestro tentativo “fai-da-te”, per riuscire a star meglio.
Spesso sono tentativi che testiamo fin dall’infanzia (poiché spesso tanti dolori dell’anima partono da lì) mentre, altre volte, sono manovre con cui ci arrabattiamo man mano che cresciamo. Praticamente, senza neanche accorgercene, siamo continuamente impegnati a guarirci e liberarci.
L’elenco dei tentativi “fai-da-te” è lungo quanto il numero degli esseri umani sulla terra, moltiplicato per il numero dei giorni della loro vita.  Vuoi un piccolo, minuscolo elenco di queste innumerevoli manovre “faidate” di guarigione e liberazione?
C’è chi fa il perfezionista e chi il menefreghista, chi cerca di rendersi invisibile e chi cerca sempre il palcoscenico, chi fugge sempre e chi resta a tutti i costi, chi è dipendente da tutto e chi cerca adoratori intorno a sé, chi fa scelte da “vittima” e chi adora fare il “carnefice”, chi è un eterno bambino e chi è incapace di tornare bambino, chi si sottomette e chi aggredisce, chi si perdona tutto e chi si perdona niente, chi fa il masochista e chi si diletta in sadismo, chi si vergogna di tutto e chi di niente, chi vuole il controllo e chi delega tutto, chi si sforza ogni limite per essere generoso e chi si chiude tenacemente nel proprio rancore …
Debbo continuare con l’elenco?
Abbiamo ferite che ci portano a fare del male al nostro corpo, alla nostra mente ed al nostro spirito. E siamo capaci di ferire anche gli altri. Niente resta fuori dalle conseguenze della nostra fragile natura.
Cara Alisa, le preghiere di guarigione e di liberazione servono ad uscire da tutto questo vortice di dolore e di fragilità in cui tutti annaspiamo. Non si tratta (chiariamolo subito) di sostituire la medicina o la psicologia con la preghiera, ma di farle camminare insieme. Dio ci ha regalato l’intelligenza per scoprire il nostro mondo interiore (viva la scienza!) e la spiritualità per innalzarlo verso la vita vera (viva la fede!).
E la Vita vera è l’Amore. Tutto qui. L’essenza della vita è semplice: amare ed essere amati.
Don Luigi Verdi ha detto “L’amore è necessario, perché a ciascuno di noi, esistere non basta”. E’ vero.
Le preghiere di guarigione e di liberazione sono preghiere in cui chiediamo all’Amor che muove il sole e le altre stelle, di rimuovere le nostre maschere e guarire le nostre ferite. Gli chiediamo di agire nella nostra anima affinché procediamo spediti verso l’amore per noi stessi, per gli altri e verso di Lui.
E siccome Gesù ci ha avvertiti che c’è qualcuno (lui lo ha chiamato il Principe di questo mondo) che ci vuole mantenere malati e feriti per sempre, noi invochiamo l’aiuto del Re dell’universo per combatterlo. Al di sopra di Lui, niente c’è.
Onnipotente, Misericordioso, Creatore… sono tantissimi i tentativi verbali che la nostra limitatissima intelligenza ha usato, per capire un po’ la potenza guaritrice e liberatrice di Dio.
Come” Dio guarisce, sono scelte sue. A volte ci mette dei bravi medici nel cammino, a volte dei fantastici amici, altre volte degli appassionati insegnanti, spesso ci fa incontrare gruppi di preghiera o esorcisti in gamba.
In rete o nelle librerie troverai tante bellissime preghiere di guarigione e di liberazione. Scegli quella che più ti piace (a me, per esempio, piace tanto la Preghiera di guarigione fisica e spirituale di padre Emiliano Tardif).
Ma non ti dimenticare che Dio guarisce sempre attraverso un surplus di amore. Vogliamo chiamarla Misericordia? Più è grande la ferita, più Lui abbonda.
Marc Chagall, nella sua vita, ebbe una ferita che lo dilaniò: la morte della sua giovane moglie Bella. Letteralmente distrutto dal dolore, tornò a vivere attraverso un surplus di amore chiamato Vava. E’ stata lei ad amarlo fino alla fine ed è per lei che Chagall ha poi scritto questa splendida poesia piena di guarigione e liberazione.
L’ Amore dell’universo, per guarirlo, gli aveva donato Vava!
PER VAVA
Con te io sono giovane
Quando laggiù gli alberi minacciano
E il cielo vanisce in lontananza
I tuoi occhi mi toccano

Quando ogni passo si perde sull’erba
Quando ogni passo sfiora le acque
Quando le onde mi fervono in testa
E dall’azzurro qualcuno mi chiama

Con te io sono giovane
Cadono i miei anni come foglie
E qualcuno colora le mie tele
Allora esse brillano di te

E sul tuo volto il sorriso è radioso
Più chiaro assai delle nubi più chiare
Allora io corro dove sei
Dove mi pensi e dove mi attendi

P.S. Sulle preghiere di liberazione ti farò un approfondimento a parte. A presto!
***
(Fonte: www.intemirifugio.it)

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Maria Cristina Corvo

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