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Gioco delle bottiglie

È bene guardare alle differenze solo per cogliere ciò che Dio vuole nell’armonia del cosmo

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Un giorno ho partecipato ad un gioco: il gioco delle bottiglie. Vengono chiamate otto persone; a ciascuna è consegnata una bottiglia vuota; a nessuno viene spiegato il gioco: ci si deve fidare del capo-gioco. Ognuno guardava la propria bottiglia vuota e si domandava a cosa sarebbe servita: senza dubbio vi avrebbero messo dentro del liquido, ma nessuno ne sapeva né la qualità né la quantità.
Arriva il capogioco con un secchio d’acqua: si fa presentare la prima botti­glia; la riempie quasi del tutto, poi, via via, le altre, ciascuna in misura diversa, ma diminuendo sempre. L’ultima bottiglia risulta quasi vuota. Ciascuno si chiedeva il perché di tale differenza. Gli ultimi si lamentavano per la scarsità d’acqua nelle loro bottiglie, mentre i primi si inorgogli­vano per la maggior quantità ricevuta. Insomma i membri del gioco, per un motivo o per un altro, stavano per­dendo la pazienza e la pace: il capogioco, secondo loro, aveva manca­to di giustizia nella distribuzione: volevano tutti una misura eguale, un eguale quantità d’acqua: questa sarebbe stata per loro la pace.
Dopo un pò il capogioco dispone gli otto giocatori in ordine; prima chi ha ricevuto meno acqua, poi, su, su, fino a chi ne ha ricevuto di più. Mistero: tutti in attesa di scoprire il significa­to di una simile manovra.
Il capogioco li invita a soffiare ciascuno nella propria bot­tiglia: ognuno si accorse allora che la propria bottiglia emetteva un suono. Esorta poi ciascuno a suonare individualmente in ordine crescen­te e decrescente, e già si cominciò a capire qualcosa: alla fine chie­se attenzione, esigendo che suonassero a due a due, a tre a tre alla volta, secondo il ritmo da lui richiesto. Ne uscivano accordi piacevolissimi: non si notava più il suono dell’uno o dell’altro, ma un accordo perfetto.
Ciascuno capì finalmente perché aveva ricevuto diverse quantità d’acqua, ciascuno era contento che la sua bottiglia emettesse quel tale suono, diverso dagli altri, ma che unito agli altri formava un coro armonioso.
All’armonia del coro ogni bottiglia risultava ugualmente necessaria, perché solo quella aveva quel dato suono. È bene guardare alle differenze solo per cogliere ciò che Dio vuole nell’armonia del cosmo.­

Ciao da padre Andrea
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Andrea Panont

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