Il contributo dei cristiani alla creazione del Punjab

La provincia, centro della vita politica, economica e culturale del Pakistan, appartiene al Paese grazie al voto decisivo di tre leader cristiani, al tempo della partition con l’India

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La provincia del Punjab, la più importante del Pakistan, centro della vita politica, economica e culturale del paese, appartiene al Pakistan grazie al voto decisivo di tre leader cristiani, al tempo della partition con l’India. Lo ha ricordato padre Inayat Bernard, direttore del Seminario minore a Lahore, in una recente conferenza sul contributo delle minoranze religiose, e in special modo dei cristiani, alla nazione.
Come riportato da Fides, nel corso dell’incontro, organizzato dal Consiglio per il dialogo interreligioso, organismo di Lahore fondato dal francescano Francis Nadeem OFM Cap, provinciale dei frati cappuccini in Pakistan, p. Bernard ha affermato: “I libri di testo non menzionano il contributo dei cristiani al movimento di creazione del Pakistan: tra loro Sardar Bahadur S.P. Singha, il giudice A. R. Cornelius e il maestro Fazal Elahi, erano stretti collaboratori di Muhammad Ali Jinnah, padre della Patria”.
I cristiani allora dicevano: “Siamo pronti a ricevere proiettili in petto per il il Pakistan”. “Oggi – ha detto padre Bernard – come si ricordano gli eroi musulmani dell’indipendenza, allo stesso modo vanno ricordati gli eroi cristiani come il generale Noel Khokhar, S.P. Singha, F.E. Chaudhry e Fazal Elahi”.
“I veri patrioti amano e danno la vita per la nazione e per la sua gente”, ha proseguito, “oggi siamo chiamati a lavorare insieme per la prosperità del nostro amato paese”. Il religioso ha ricordato poi che diversi provvedimenti discriminatori sono stati inclusi e recepiti successivamente, nella Costituzione pakistana nel 1973.
Condividendo le sue parole, p. Francis Nadeem ha aggiunto: “Rendiamo onore agli eroi musulmani e cristiani che hanno condiviso il contributo per creare il Pakistan. Il Pakistan non è un paese che appartiene ai seguaci di una religione specifica o solo alla maggioranza. Tutti coloro che nascono e vivono in Pakistan sono pienamente cittadini. Oggi diversi gruppi generano odio e discriminazione nella nostra società. Liberiamoci di questa schiavitù”.
Tra i leader islamici presenti, il mufti Syed Ashiq Hussain, il quale ha affermato: “Non voglio parlare del paese in termini di minoranza o maggioranza. Siamo una nazione unica e siamo tutti pakistani. La società è come una famiglia”

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ZENIT Staff

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