Maurizio Zamparini

Maurizio Zamparini - Wikimedia Commons

Zamparini su fede, preghiera, etica e spiritualità

Il vulcanico presidente del Palermo rivela di pregare Dio e auspica “una rivoluzione nel nome dell’amore”

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Il Maurizio Zamparini che non ti aspetti. Il vulcanico presidente del Palermo, “recordman” per esoneri di allenatori, che parla in modo incisivo e convinto di fede e preghiera, etica e spiritualità, e conclude il suo intervento invitando i suoi interlocutori a farsi strumenti e trasmettitori d’amore.
Accade in un’intervista andata in onda la sera del 5 settembre su Radio 24 durante la trasmissione La Zanzara, diretta da Cruciani. Il Presidente è intervenuto per commentare l’ennesimo ribaltone in casa Palermo, questa volta dovuto non ad un esonero ma alle dimissioni volontarie del mister Ballardini. Al suo posto il giovane Roberto De Zerbi, ex Foggia.
A proposito delle questioni relative al lavoro e alla sorte del nostro Paese, Zamparini ha così commentato:  “Oggi sarebbe necessaria una rivoluzione nel nome dell’amore. Un valore che noi abbiamo dimenticato. Amore per la gente. Il Papa parla di amore. Quello che governa il mondo spirituale è l’amore”. Non un amore astratto o di tipo filantropico ma quell’amore e quella ricerca del bene comune che dovrebbero caratterizzare di chi è chiamato a  “reggere una nazione per la gente e in nome del popolo”. Si percepisce l’ammirazione che il Presidente nutre per Papa Francesco, visto come autorevole interprete di questa “rivoluzione” dell’amore. Un discorso che non si ferma a un livello astratto o ideale ma si traduce in scelte concrete, come quella di devolvere l’intero incasso delle prossima partita di cartello tra Palermo e Napoli, alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma.
Non c’è improvvisazione nelle parole del Presidente, anzi, si suggerisce anche una distinzione non banale tra religione e spiritualità, con la prima, se mal recepita, avrebbe contribuito a deteriorare quest’ultima. Altre indicazioni sul personale approccio alla preghiera:  “Prego Dio perché esiste, è amore, il Dio di amore e di luce, un Dio unico. È l’energia che ci ha creato”. È questa la personale esperienza del Presidente, che ha poi chiosato: “prego il Dio di tutto l’universo”. Ottima intuizione, un primo stadio di un cammino di spiritualità e di fede che tuttavia dovrà nel tempo discernere il decisivo ruolo di mediazione di Gesù, Figlio unigenito del Dio dell’Universo che tutto ha creato, e una sola cosa con il Padre. Insomma il Dio trinitario di cui il Presidente, in prima istanza coglie una delle caratteristiche fondamentali: “Dio è amore”. E poi anche un’altra: “Dio è luce”.
E proprio Gesù con la sua incarnazione e missione, e poi la croce e la resurrezione, verrà a ribadire e riassumere in sé questi tratti decisivi: l’amore e la luce. Certo, tra i lineamenti imprescindibili del volto di Dio ci sono anche la misericordia, il perdono e la riconciliazione. Un cammino che per il Presidente potrebbe concretizzarsi nell’incontro e nella pace con i vari allenatori con i quali non si è lasciato bene.  Anche questo significa trasmettere amore.

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Giovanni Chifari

Docente di Teologia Biblica presso l'ISSR "Giovanni Paolo II" di Foggia. Redazione rivista "La Casa Sollievo della Sofferenza" (Resp. Sez. Gruppi di Preghiera Padre Pio). Centro Gruppi di Preghiera (Sgr). Docente di Religione Cattolica. Rivista "Il diaconato in Italia". Libri: "La Parola della Croce. Via Crucis biblica con San Pio da Pietrelcina", Edizioni Paoline, 2012; "Il pensiero dei Papi su San Pio e la sua Opera", Ediz. La Casa Sollievo della Sofferenza, SGR 2014. Articoli scientifici, ambito teologico.

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