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Dall'Irlanda allo Sri Lanka: le celebrazioni nel mondo per Santa Madre Teresa

Numerosi gli appuntamenti spirituali organizzati dalle Missionarie della Carità per festeggiare la canonizzazione della Madre

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Tutto il mondo è in festa dalla scorsa domenica 4 settembre, giorno in cui Papa Francesco ha proclamato Santa Madre Teresa di Calcutta, fondatrice delle Missionarie della Carità. Numerose le celebrazioni che le suore hanno organizzato per festeggiare la canonizzazione, come riferisce l’agenzia AsiaNews.

Ad esempio nelle Filippine, diverse messe sono state celebrate nei centri missionari del Paese e nelle parrocchie come quella dell’Immacolata concezione di Manila, nel distretto di Tondo, vicino alla casa gestita dalle missionarie aperta dalla stessa Madre Teresa nel 1976 che raccoglie malati, abbandonati e bisognosi morenti.

Domani, 7 ottobre, sarà invece il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente d Caritas Internationalis, a presiedere una messa di ringraziamento per la canonizzazione di Madre Teresa nella cattedrale della capitale, alla quale parteciperanno anche le suore.

Allo stesso modo, nello Sri Lanka, in tutte le case delle Missionarie della Carità si sono svolte messe di ringraziamento in onore della nuova Santa che hanno visto la partecipazione di alcune donne, salvate dalle suore di Madre Teresa quando erano bambine e accolte a Shanthi Niwasa (Casa della pace) a Mutwall, un quartiere della capitale.

Altri eventi spirituali si sono svolti nelle diocesi di Galle, Kandy, Kurunegala, Trincomalee, Vavuniya e Jaffna; in quella di Colombo si sono riunite decine di fedeli, volontari, malati, disabili e orfani accolti dalle suore.

A “Shanthi Niwasa” la messa è cominciata alle 6.30 di mattina (ora locale) ed è stata officiata da padre Leo Perera, direttore del centro caritativo Semata Sarana, insieme ad altri cinque sacerdoti. La funzione è stata celebrata in tre lingue: singalese, tamil e inglese.

Nell’omelia, riportata da sempre da AsiaNews, padre Leo ha affermato che tutti dovrebbero prendere Madre Teresa come esempio: “Lei lavorava per i bisognosi. A volte riprendeva i leader mondiali che perdevano tempo nel discutere su cosa fare. Lei diceva loro: ‘Nel frattempo io lavoro per questi poveri’”.“Ognuno potrebbe visitare i pazienti e fare qualcosa per i poveri. Ma è diverso rispetto all’amore che Madre Teresa dimostrava. Lei amava i più poveri di un amore grande”, ha aggiunto il sacerdote.

La madre superiora di “Shanthi Niwasa” ha fatto sapere poi che il prossimo 11 settembre nella parrocchia di san Giovanni Battista di Mutwall si celebrerà la festa ufficiale per la canonizzazione della Madre. La data è stata scelta in concomitanza con il 200° anniversario della chiesa. La parrocchia ha anche un significato particolare per Madre Teresa: è la comunità che ella ha più visitato, quando nel 1986 ha trascorso un periodo nello Sri Lanka.

Non è da meno l’Irlanda che ha organizzato tre settimane di preghiera per ringraziare tutti coloro che mettono in pratica le opere di misericordia spirituali e corporali, seguendo l’esempio di Madre Teresa di Calcutta.

Durante la Messa di ringraziamento celebrata domenica per la canonizzazione della Santa dei poveri, mons. Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e primate di tutta l’Irlanda, ha detto: “Potrebbe essere una persona a voi vicina, una nonna, un assistente, un vicino che assiste silenziosamente un malato, o anche un’infermiera, un medico, un insegnante che fa più del lavoro dovuto per aiutare qualcuno che altrimenti sarebbe dimenticato”.

Il presule ha annunciato che il 24 settembre, Festa della Beata Vergine della Mercede, celebrerà in cattedrale una speciale Messa di ringraziamento dedicata a tutte queste persone che, come Madre Teresa “fanno qualcosa di bello per Dio”. 

Madre Teresa, ha aggiunto, “è stata capace di vedere il volto di Gesù in quelli ai quali portava l’amore e la misericordia di Dio: nei più poveri tra i poveri, nei malati di Aids, nelle persone sfigurate dalla malattia, negli abbandonati e nei morenti per fame”. “Essa ci insegna che quando ‘facciamo misericordia’, ci si apre una finestra attraverso la quale possiamo vedere il volto di Cristo in tutti coloro che soffrono nel mondo”.

Nell’omelia mons. Martin ha poi espresso la sua personale gratitudine alle Missionarie della Carità presenti ad Armagh dal 1996, ricordando le numerose opere caritative realizzate dalle religiose nell’arcidiocesi con il contributo di tanti volontari laici. 

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ZENIT Staff

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