Lettura
La prima lettura è introdotta dalla domanda “come posso conoscere il volere di Dio?”, mentre nel Vangelo Gesù risponde all’interrogativo: “Quali sono le caratteristiche dei suoi discepoli?”. Le due richieste si richiamano e completano a vicenda: seguire Gesù ha a che fare con il desiderio di conoscere la volontà di Dio. Egli, infatti, è la Sapienza che ci istruisce su ciò che è gradito al Padre.
Meditazione
L’espressione che ricorre più spesso nel Vangelo di oggi è: “non può essere mio discepolo”. Essa ci svela quale è l’intenzione che spinge Gesù a pronunciare questo discorso: aiutare a “smascherare” le trappole che possono impedire di vivere pienamente la relazione con lui. La prima trappola in cui possiamo cadere riguarda il rapporto con le persone a cui siamo affettivamente più legati, e con noi stessi. L’invito è quello a fare verità sulle nostre relazioni, a scoprire a chi diamo la precedenza, per rimettere ordine nei nostri affetti: non ci è chiesto di rinunciare a coloro che amiamo, ma di amare di più Gesù, di mettere a fondamento di ogni altro rapporto la relazione con lui. La seconda trappola, invece, riguarda il rapporto con la “croce”. Penso che per molti di noi la parola “croce” sia legata alla realtà della sofferenza, del dolore e della rinuncia. Ma non è questo il significato evangelico della croce: essa evoca invece l’amore vissuto da Gesù, che lo porta a dare la sua vita per gli altri. Portare la propria croce significa, dunque, vivere la nostra vita quotidiana orientati da questo amore. La terza trappola, infine, riguarda la relazione con i beni, con le ricchezze. L’evangelista Luca smaschera in molti brani il pericolo che le ricchezze costituiscono per i discepoli, perché in esse l’uomo può correre il rischio di trovare la propria consolazione, chiudendosi alla relazione con il Signore. Al centro del suo discorso, Gesù pone due esempi, accomunati dall’invito a valutare bene le risorse che si possiedono prima di iniziare un’attività. Davanti alle parole sulla sequela possiamo sentirci inadeguati, pensare che non riusciremo mai a vivere secondo lo stile che Gesù ci propone. Questi due esempi ci provocano a entrare in contatto con il nostro desiderio di accostarci a Gesù e di seguirlo: è questa la risorsa, la ricchezza, che ci darà la forza di reagire a quei pensieri che ci porterebbero a rinunciare a tutto, presentandoci il cammino proposto dal Signore come qualcosa di irrealizzabile.
Preghiera:
«Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio» (Sal 90,12): con queste parole, chiedo al Signore il dono della sapienza, perché mi aiuti a discernere cosa gli è gradito.
Azione:
Durante la preghiera, cercherò di scoprire qual è la “gerarchia dei miei amori”, e chiederò al Signore la grazia di mettere ordine nei miei affetti.
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Meditazione a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
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Se uno viene a me
Meditazione della Parola di Dio di domenica 4 settembre 2016 – XXIII Settimana del Tempo Ordinario