I vescovi venezuelani hanno difeso il diritto dei cittadini di scendere in piazza nella grande manifestazione antigovernativa del prossimo 1 settembre a Caracas. La protesta, mobilitata dall’opposizione, chiederà il via libera per la raccolta del 20% delle firme per la convocazione del referendum popolare per la destituzione del presidente Nicolas Maduro.
“Si tratta dell’esercizio di un legittimo diritto sancito dalla Costituzione e dall’ordinamento giuridico del Venezuela”, si legge in una nota della Presidenza della Conferenza episcopale venezuelana (CEV), affermando la necessità di rispettare e proteggere questo tipo di manifestazioni, affinché si svolgano “in un clima di pace, convivenza civile, tolleranza e rispetto”.
I presuli lanciano poi un appello ai fedeli laici, perché compiano “ogni sforzo per rendere possibile la cultura dell’incontro e del dialogo costruttivo e devono, inoltre, creare un clima di riconciliazione tra tutti gli uomini e donne del Venezuela”.
Ai sacerdoti l’episcopato raccomanda che promuovano preghiere per la pace e per il bene comune nel paese, prendendosi a cuore i più bisognosi e astenendosi dallo schierarsi politicamente.
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Venezuela: i vescovi difendono il diritto di manifestare
Il 1° settembre, la protesta dell’opposizione per la convocazione di un referendum per la destituzione del presidente Maduro