Foto: Sovrano Ordine di Malta

Terremoto: i morti salgono a 247

È il quinto sisma italiano più devastante degli ultimi 50 anni. La Russia tra i paesi soccorritori più generosi

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Sale drammaticamente il bilancio delle vittime del Sisma nell’Appennino centrale. I dati più recenti parlano di almeno 247 morti accertati, tra cui molti bambini, cui si aggiungono oltre 400 feriti e circa 2500 sfollati. Completamente distrutte Amatrice ed Accomuli, i danni più ingenti si registrano a Pescara del Tronto e ad Arquata.
Proseguono, nel frattempo, le scosse sismiche di assestamento, per un totale di oltre 60 dalla mezzanotte scorsa. La più forte all’alba: 4,5 gradi Richter con epicentro tra le già citate Accomuli e Arquata.
Stando ai numeri provvisori, quello avvenuto due notti fa nelle province di Rieti, Perugia ed Ascoli Piceno, è stato il quinto sisma più devastante ad aver colpito l’Italia negli ultimi 50 anni. Un numero maggiore di vittime si è registrato soltanto nel 1968 nel Belice (360 morti e 57mila senzatetto), nel 1976 in Friuli (939 morti e 80mila senzatetto), nel 1980 in Irpinia (2914 morti e 400mila senzatetto) e nel 2009 all’Aquila (308 morti).
La Protezione Civile prosegue nella ricerca dei dispersi e riferisce che il numero dei morti è sicuramente ben più alto dei numeri finora registrati. Nel frattempo prosegue l’allestimento delle tendopoli, di cui hanno già usufruito 100 persone, mentre a breve sarà pronta la seconda struttura, a disposizione di altri 250 sfollati.
Gli uomini della Protezione Civile a vario titolo impegnati nei soccorsi sono 4370. Se si aggiungono i volontari, il numero sale a 5400. I Vigili del Fuoco sono 880, gli appartenenti alle Forze dell’Ordine oltre un migliaio, 262 i rappresentanti della Croce Rossa Italiana, cui si aggiungono 570 uomini e donne inviati dalle organizzazioni di volontariato nazionale e 540 del volontariato locale.
Tra i rappresentanti istituzionali e governativi recatisi presso i luoghi colpiti dal sisma, figurano il presidente della Camera, Laura Boldrini, e il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Del Rio. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è rientrato d’urgenza da Palermo, mentre il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annullato tutti gli appuntamenti previsti, visitando lui stesso i luoghi terremotati e annunciando la proclamazione dello stato di emergenza, nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi, con l’erogazione di 234 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali.
Tra i paesi che hanno offerto disponibilità nel contribuire alla ricostruzione ci sono Stati Uniti, Germania e Francia, mentre la Russia ha offerto “assistenza pratica”, con la possibilità di inviare i soccorritori dell’unità Tsentrospas e il complesso diagnostico mobile Strunà per stimare i danni agli edifici.
[servizio a cura di Luca Marcolivio]

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ZENIT Staff

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