San Procopio: “Popolo in festa per la sua amata Chiesa”

Presentato nella località calabrese il volume per la per la divulgazione della devozione a Maria Santissima degli Afflitti nel 50° anniversario della ricostruzione della omonima chiesa

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Grande serata di Festa a San Procopio (RC), lo scorso 18 agosto, per la presentazione del volume Popolo in festa per la sua amata Chiesa, a cura del Comitato per la divulgazione della devozione a Maria Santissima degli Afflitti nel 50° anniversario della ricostruzione della omonima chiesa.
Ad aprire i lavori del convegno sono stati i versi di alcune poesie in vernacolo contenute nel volume, ben recitate da Martina Napoli con l’accompagnamento musicale di Angela Luppino al piano, abile a creare un’atmosfera misticheggiante e armoniosa adeguata all’evento.
Subito dopo, la moderatrice, prof.ssa Anna Rotundo, ha introdotto con le sue apprezzate riflessioni teologiche, inserite nel volume, ponendo come dato centrale il momento in cui Maria stava presso la croce di Cristo: da quello “stare” che significa stabilità dignitosa e vicinanza all’altro, nella prova, scaturisce l’ermeneutica femminile e non violenta di un nuovo modo di vivere e di una diversa società fondata sui valori dell’accoglienza e del “prendersi cura dell’altro” che tutti, uomini e donne insieme, devono vivere.
Il parroco, don Domenico Zurzolo, ha sottolineato il profondo legame tra i Sanprocopiesi e la Madonna che, come Madre, accoglie con quella bontà materna che trasforma ogni fedele in strumento di pace nelle mani di Dio.
Molto suggestivo anche l’intervento di Melo Marafioti, che ha letto l’articolo di Stefano Occhiuto, relativo alle lacrime di Maria, versate il 16 novembre 1894.
Interessanti le considerazioni di Saverio Danaro che a nome di tutto il comitato ha ringraziato i presenti e quanti si prodigano a mantenere viva la fede della comunità locale al culto della Madonna degli Afflitti, soprattutto per le iniziative intraprese in occasione dei festeggiamenti ogni terza domenica di settembre e in particolare con questo volume destinato soprattutto agli emigrati.
Sulla stessa linea il sindaco, Eduardo Lamberti Castronuovo, che citando un insigne mariologo, mons. De Fiores, ha ricordato ciò che realmente rappresenta la figura di Maria, mediatrice delle nostre richieste presso Dio, avvocata nostra. «Ognuno di noi si riconosce in una categoria umana, sia sotto il profilo professionale che comportamentale. Ecco perché la Madonna assume le sembianze che più umanizzano la sua figura», ha concluso il sindaco, ringraziando tutta la comunità per l’impegno profuso per questa manifestazione.
Ad incantare ulteriormente la platea ci ha pensato Martino Michele Battaglia, docente di Antropologia Culturale presso la Scuola Superiore Per Mediatori Linguistici Di Reggio Calabria. Dopo aver ringraziato il comitato per aver insistito ad avere un suo saggio per il volume, e i presenti (autorità civili e religiose in testa), Battaglia ha ripercorso le tappe dell’iconografia simbolica della Pietà, mettendo i risalto come Maria SS. degli Afflitti incarna il prototipo del soggetto iconografico e scultoreo noto agli storici dell’arte col nome di Vesperbild (pl. Vesperbilder), che letteralmente significa: «immagine al tramonto» oppure «immagine del Vespro».
Iconografia diffusa in Europa Centrale di lingua tedesca già intorno alla fine del Trecento. Scultura devozionale nata nel XIV secolo proprio in Germania. Battaglia ha affermato che proprio dai Vesperbild nacque il tema iconografico noto col nome di Pietà. Inoltre, ha aggiunto come l’iconografia della Pietà dipenderebbe, secondo alcuni esegeti, da un testo di Simeone Metafraste del X secolo, il quale narra proprio della Vergine seduta mentre accarezza il corpo irrigidito e senza vita del Cristo adagiato sul suo grembo.
Quel Simeone che esalta il ruolo della Vergine come Madre unita al Figlio soprattutto nei momenti tragici della sua Passione. I Padri della Chiesa del II secolo cresciuti alla scuola degli apostoli, collegano la verginale maternità di Maria con la Passione di Cristo. Secondo il loro modo di interpretare l’evento della salvezza, Maria non è semplicemente un’Addolorata isolata, chiusa nella sua desolazione, ma una Madre in piena comunione col Figlio che si offre sulla croce per redimere il mondo. A tutto ciò Battaglia ha ricollegato espressioni filosofiche di Salvatore Natoli, Santi Lo Giudice, Karl Raimund Popper.
Uno scrosciante applauso, subito dopo, per la prof.ssa Mimma Borgia (originaria di San Procopio e sposata a Delianuova) per la sua splendida manifestazione di fede. Al termine la consegna delle targhe ricordo ai relatori da parte del Comitato, del Parroco e del Sindaco che ha manifestato tutto l’affetto a quanti hanno voluto partecipare con fede e devozione a questo incontro.
 

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ZENIT Staff

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