La Liturgia, luogo della misericordia

Alla 67° Settimana Liturgica Nazionale a Gubbio, la riflessione del vescovo Gualtiero Sigismondi: “Il pentimento è la più alta forma di libertà”

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La 67° Settimana Liturgica nazionale, ospitata nella Diocesi di Gubbio dal 22 agosto, è al culmine dei lavori, attorno al tema La Liturgia luogo della Misericordia. I 400 iscritti all’evento, giunti in Umbria su invito del Centro di Azione Liturgica (Cal), si sono confrontati sul grande mistero della riconciliazione all’interno della liturgia.
Gli interventi degli eminenti relatori, accolti da mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, e mons. Claudio Maniago, presidente del Cal, sono scaturiti in un’ampia relazione dei moderatori dei gruppi e sottogruppi, stimolati su sfide e problematiche anche alla luce del Giubileo della Misericordia.
Il dono della divina misericordia trova particolare applicazione nel sacramento della Penitenza, cosicché la liturgia si mostra, oggi come ieri, momento privilegiato per godere di questo sacramento.
La peculiare bellezza del Sacramento della riconciliazione o confessione è unidirezionalmente legata alla celebrazione dell’Eucarestia, ricompensa della penitenza stessa.
“L’Eucarestia non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio ed alimento per i deboli” (Evangelii Gaudium, 47), ha ricordato nel suo intervento mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara, il quale, terminando la mattinata aperta dalla Santa Messa celebrata da mons. Domenico Sorrentino (Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino), ha inoltre ricordato a tutti i partecipanti l’importanza di proporre sempre ai fedeli, tempi, luoghi e linguaggi nuovi, innestandoli nella prassi penitenziale.
Nel pomeriggio, all’interno della celebrazione penitenziale, sono risuonate le parole del Vescovo di Foligno: “La Misericordia è l’architrave della Chiesa”. Mons Gualtiero Sigismondi infatti, dopo l’attraversamento della Porta Santa della Chiesa di San Francesco in Gubbio, ha chiesto ai presenti: “chi di noi oserebbe dire che è senza peccato?”. Questa sottolineatura delle Scritture è il principio di un percorso personale che, nella libertà dei figli di Dio, può portare al Pentimento, “la più alta forma della libertà”. La sincerità del Pentimento, ha proseguito il vescovo di Foligno, si manifesta nel cuore contrito e umiliato di ogni credente che ha tutte le potenzialità per perdonare di cuore “fino a settanta volte sette” (Mt 5,7).
La celebrazione eucaristica del 25 Agosto, ultimo giorno del fitto calendario di eventi, sarà presieduta da mons. Mario Ceccobelli, Vescovo di Gubbio e vedrà la colletta di tutti gli iscritti interamente a sostegno delle esigenze dei territori colpiti dal sisma.

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Giuseppe Scarlato

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