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"Perdonati per perdonare, superando ogni rancore o atteggiamento autoconsolatore"

Il messaggio di Papa Francesco in occasione della 67.ma Settimana liturgica nazionale italiana aperta oggi a Gubbio

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“Si è riconciliati per riconciliare. La misericordia del Padre non può essere rinchiusa in atteggiamenti intimistici ed autoconsolatori, perché essa si dimostra potente nel rinnovare le persone e renderle capaci di offrire agli altri l’esperienza viva dello stesso dono”. Ed è proprio a partire da questa consapevolezza che “si è perdonati per perdonare”, occorre allora “essere testimoni di misericordia in ogni ambiente, suscitando desiderio e capacità di perdono”. Questo “è un compito a cui tutti siamo chiamati”, specialmente “di fronte al rancore nel quale sono rinchiuse troppe persone, le quali hanno bisogno di ritrovare la gioia della serenità interiore e il gusto della pace”.

È questo, in sintesi, il cuore del messaggio inviato da Papa Francesco al presidente del Centro di Azione Liturgica (CAL), mons. Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta, in occasione della 67.ma Settimana liturgica nazionale italiana aperta oggi a Gubbio sul tema “La liturgia luogo della misericordia. Riconciliati per riconciliare”.

Nel testo, firmato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Papa esorta a vivere il rito della Penitenza sacramentale “come espressione di una ‘Chiesa in uscita’, come ‘porta’ non solo per ri-entrare dopo l’essersi allontanati, ma altresì ‘soglia’ aperta verso le varie periferie di un’umanità sempre più bisognosa di compassione”.

È nel sacramento della Penitenza o Riconciliazione che infatti “risplende in modo tutto particolare” il dono della Misericordia; in esso “si compie l’incontro con la misericordia ricreatrice di Dio da cui escono donne e uomini nuovi per annunciare la vita buona del Vangelo attraverso un’esistenza riconciliata e riconciliatrice”.

A tal proposito Francesco cita le parole di San Leone Magno, che in un’omelia per l’Ascensione afferma: «Quello che era visibile [e tangibile] del nostro redentore è passato nei sacramenti». “Un tale accostamento – osserva il Santo Padre – aiuta a percepire tutta la liturgia quale luogo della misericordia incontrata e accolta per essere donata, luogo dove il grande mistero della riconciliazione è reso presente, annunciato, celebrato e comunicato. Le specifiche celebrazioni di Sacramenti o sacramentali declinano l’unico grande dono della divina misericordia secondo le diverse circostanze della vita”.

Auspicio del Papa è dunque che “dalle riflessioni e dalle celebrazioni della Settimana Liturgica maturi sempre più la comprensione della liturgia come fons et culmen di una vita ecclesiale e personale piena di misericordia e di compassione, perché costantemente formata alla scuola del Vangelo”.  Affida perciò “alla materna intercessione di Maria, Mater Misericordiae, i lavori e le attese dell’importante evento liturgico nazionale”, chiedendo preghiere per sé stesso e per il suo servizio alla Chiesa.

La Settimana liturgica nazionale si concluderà il prossimo 25 agosto, al termine di un fitto programma che prevede, tra le altre cose, l’intervento di numerosi relatori come il segretario della CEI, mons. Nunzio Galantino, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia- Città della Pieve, e il priore della Comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi. 

[S.C.]

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ZENIT Staff

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