Si aprirà domani domenica 21 fino al 26 agosto il Sinodo annuale delle Chiese metodiste e valdesi, nel tempio di Torre Pellice, in provincia di Torino. Durante il tradizionale appuntamento, al quale sono attesi circa 180 deputati, per metà pastori e per metà laici, si affronteranno numerosi argomenti di stretta attualità, come: migrazioni, accoglienza e corridoi umanitari, 8×1000 ed ecumenismo, 500° anniversario della Riforma protestante, predicazione e diaconia.
Riguardo a quest’ultimo punto, il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese — l’organo esecutivo dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi – ha spiegato in un’intervista all’agenzia Nev, rilanciata da L’Osservatore Romano: “Predicazione e diaconia sono le due facce di un’unica medaglia. Se vogliono mantenere la loro specificità cristiana, non possono che crescere insieme e chiamarsi a reciproche responsabilità. Ci auguriamo di trovare nel sinodo una sintesi costruttiva”.
Soffermandosi sui possibili nodi del dibattito sinodale, Bernardini ha richiamato l’importanza delle relazioni ecumeniche evidenziatasi, per esempio, anche nella recente realizzazione del progetto pilota dei “corridoi umanitari” che sostiene concretamente l’ospitalità in Italia delle persone che fuggono dal conflitto siriano. La Tavola Valdese e la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia hanno infatti collaborato con la Comunità di Sant’Egidio per condurre in salvo in Italia circa 300 profughi, in larga parte siriani.
“Quest’esperienza — ha affermato il pastore — ha rafforzato la collaborazione ecumenica anche ad altri livelli: per esempio sul confine di Ventimiglia dove la diaconia valdese collabora con la Caritas locale nell’assistenza ai profughi bloccati sul confine francese. Si tratta inoltre di un’importante iniziativa di diaconia politica ecumenica, che coinvolge l’opinione pubblica e le istituzioni europee”.
Non solo, “tutto ciò – ha aggiunto – non si sarebbe potuto realizzare se alla base non ci fosse stato il rapporto di fiducia reciproca e collaborazione tra noi e la Comunità di Sant’Egidio. L’ecumenismo, quindi, non è solo una questione interna tra cristiani ma è anche un modo per svolgere meglio il servizio e la missione cristiana nel mondo a cui tutti, evangelici e cattolici, siamo chiamati”.
È in questo senso che l’annuncio evangelico (predicazione) e il servizio della carità (diaconia) non possono che procedere insieme, ha sottolineato Bernardini. “Quello che preoccupa e fa discutere è la diversità di linguaggi, regole e tempi di una diaconia moderna, soggetta tra l’altro alle molte normative pubbliche che regolano opportunamente tutto il cosiddetto terzo settore, rispetto a quelli della predicazione”.
Al Sinodo si farà il punto sul dialogo con la Chiesa cattolica, a partire dalla udienza dello scorso 5 marzo di una delegazione delle Chiese metodiste e valdesi con Papa Francesco, in Vaticano. Un evento mai avvenuto nella storia. A Torre Pellice saranno presenti poi alcuni emissari della Conferenza Episcopale italiana, mons. Ambrogio Spreafico e don Cristiano Bettega. Tutto questo, ha dichiarato il pastore alla Radio Vaticana, “è la conferma che quello che è accaduto negli scorsi mesi con la visita del Papa nella nostra chiesa a Torino, nel giugno dell’anno scorso, e poi con l’invito che abbiamo ricevuto di andare in Vaticano in marzo, non sono soltanto degli episodi ma c’è la volontà di riprendere un dialogo pensando proprio alla situazione che dicevamo prima: un mondo che cambia e che ha bisogno della presenza e dell’unità dei discepoli di Gesù Cristo che oggi si trovano ancora in istituzioni ecclesiastiche separate ma, speriamo, non divise sulle cose essenziali”.
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Al via domani il Sinodo valdese a Torre Pellice
Attesi 180 deputati, tra pastori e laici. Tra i temi all’ordine del giorno: migrazioni e accoglienza, 500° della Riforma, ecumenismo e dialogo coi cattolici