“La Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari, ma di missionari appassionati, divorati dall’ardore di portare a tutti la consolante parola di Gesù e la sua grazia”. Lo ha detto Papa Francesco, in Piazza san Pietro, stamane prima dell’Angelus.
Nel Vangelo odierno Gesù dice: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!». Una frase difficile da comprendere se si ha l’idea di un cristianesimo buonista, marginale e fuori dal mondo.
Il Pontefice ha spiegato che il fuoco id cui parla Gesù “è una forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare”.
Per Papa Francesco l’azione dello Spirito “non parte dalla testa, parte dal cuore” ed è solo partendo dal cuore che “l’incendio dell’amore divino potrà svilupparsi e far progredire il Regno di Dio”.
Il fuoco che parte dal cuore suscita audacia e fervore, virtù necessarie per non avere paura e annunciare misericordia e salvezza. Una strada e incerta scomoda quella del fuoco, ma decisiva affinché le comunità cristiane siano “piene di comprensione, dal cuore dilatato e dal volto gioioso”, dispensatrici di speranza e gioia.
A questo proposito il Vescovo di Roma ha sostenuto che “più che mai oggi, c’è bisogno di sacerdoti, di consacrati e di fedeli laici si commuovano e siano pazienti nel sostarsi dinanzi ai disagi e alle povertà materiali e spirituali, “caratterizzando così il cammino dell’evangelizzazione e della missione con il ritmo sanante della prossimità”.
Il Papa ha manifestato la sua ammirazione per i numerosi sacerdoti e religiosi e laici che, in tutto il mondo, si dedicano all’annuncio del Vangelo “con grande amore e fedeltà, non di rado anche a costo della vita”.
Il Papa ha concluso invocando la Vergine Maria e San Massimiliano Kolbe affinché “il fuoco divino che riscalda i cuori e ci aiuta ad essere solidali con le gioie e le sofferenze dei nostri fratelli”.
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Il cristianesimo è un fuoco che accende i cuori e alimenta la speranza
Nell’Angelus, il Papa ha spiegato che “il fuoco brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato”