“Dinanzi alla tragedia umana di tanti migrant sepolti nel profondo del mare e di molti altri alla ricerca di progresso e libertà, umiliati, ammassati e costretti a bivaccare ai confini, ci si chiede: ma dov’è la solidarietà dell’Unione europea, che per i padri fondatori ne è stata uno dei pilastri fondamentali?”
Questa è la domanda che il professore, giornalista e scrittore Enzo Farinella ha scritto nel suo ultimo libro “Tra l’Atlantico e il Mediterraneo Santi e Studiosi irlandesi alle Origini della Storia Europea” edito da Albatros.
Aggiunge Farinella: “Con quale coscienza i vari governanti possono chiudere le porte delle loro frontiere dinanzi al drama umanitario epocale che giornalmente si svolge nel Mediterraneo?”. “Dove sono i principi di libertà, uguaglianza e fraternità che hanno reso grande la Francia e non solo, quando il confine di Ventimiglia viene sbarrato da forze ci polizia?
“Come si può permettere di far dormire degli esseri umani inermi, che fuggono da sofferenze atroci, sul pavimento delle stazioni ferroviarie o nei giardini circostanti trattandoli come animali?”. “Come, Presidenti di Regioni possono cedere alle pressioni di partiti anti flussi migratori, sbarrando le loro coscienze dinanzi al pianto di bimbi e donne indifese, che fuggono da zone di guerra e persecuzione?”
Sottolinea Farinella: “Questa non è l’Europa che in tanti sogniamo. L’Europa è e deve essere per la vita e per la solidarietà”. E aggiunge: “Se solo una minima parte dei soldi sperperati nella corsa agli armamenti o in quanto è costato il conflitto in Iraq o la guerra del Golfo o altre ingiustificate azioni belliche, fosse stato incanalato verso il rispetto e la promozione degli altri il mondo sarebbe un luogo più sicuro”.
E’ in questo contesto che Farinella, un siciliano da 45 anni in Irlanda, Cavaliere della Repubblica Italiana, Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, per 20 anni Addetto presso l’Istituto Italiano di Cultura in Dublino, corrispondente della Radio Vaticana, ricorda il lavoro straordinario svolto dai monaci irlandesi che , dal VI al XIV secolo hanno diffuso cultura e valori nella nostra Italia e in tutta l’Europa.
In un Europa che pagava il crollo dell’impero romano, i monaci irlandesi hanno dato un contributo straordinario in cultura, arte, scuole, spiritualità. Valori che sono stati alla base di quell’umanesimo Cristiano che ha caratterizzato la migliore Europa nella storia.
A seguito di una ricerca profonda e dettagliata Farinelli racconta di questi “itineranti per Cristo”, San Colombano, San Frediano, San Cataldo, che nei loro centri di Bobbio in Italia, Iona e Lindisfarne in Gran Bretagna, Luxeuil in Francia, S. Gallo in Svizzera, Wurzburg e Ratisbona in Germania, portarono cultura e pace
Uno sguardo all’era d’oro della storia d’Irlanda, al contributo culturale e religioso, dato dai suoi monaci all’Europa; e, al loro lavoro in Italia.
Penetrando nella lunga e secolare catena di ottimi rapporti tra Italia e Irlanda si rimane stupiti dal ruolo importante che monaci irlandesi hanno avuto nel legare insieme le nostre due nazioni e la loro gente.
San Colombano a Bobbio e Milano, San Cataldo a Taranto, San Frediano a Lucca, San Orso ad Aosta, San Donato a Fiesole e Firenze e tanti altri – tutti monaci irlandesi – sono stati veri protagonisti di una nuova cultura, che ha gettato le basi dell’Europa, così come la conosciamo oggi.
Nell’introduzione al libro l’Ambasciatore italiano in Irlanda, Giovanni Adorni Braccesi Chiassi, ha scritto: “l’autore fa rivivere una straordinaria serie di informazioni sui legami tra l’Irlanda e l’Italia, con uno stile vivace che assicura una lettura non solo interessante ma anche piacevole”.
L’Ambasciatore irlandese a Roma, Bobby McDonagh aggiunge che “l’Irlanda può vantare un certo credito per la sua missione in Italia, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Germania, Austria, Svizzera e altre nazioni”.
Tramite i suoi centri monastici, le sue fondazioni, le sue scuole, le sue cittadelle universitarie, i suoi scriptoria, essa si è prodigata per reintrodurre la cultura classica in Europa.
Anche Papa Francesco ha voluto pagare un tributo all’operato dei monaci irlandesi, quando, citando le radici dell’Europa dinanzi all’assemblea plenaria del Parlamento Europeo riunito a Strasburgo, ne ha ricordato le fonti lontane che provengono “da substrati celtici”.
Per ogni apprifondimento: Enzo Farinella – Sulle Strade del Mondo – Monaci irlandesi in Europa e in Italia, Szombathely, 2015.
Enzo Farinella – Dall’Atlantico al Mediterraneo – Santi e Studiosi irlandesi alle Origini della Storia Europea, Albatros, Roma, 2015
L’esempio dei monaci irlandesi per una grande Europa
Enzo Farinella racconta il lavoro straordinario svolto dai monaci irlandesi che, dal VI al XIV secolo, hanno diffuso cultura, fede e valori in Italia e in Europa