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Colombia. Il presidente prova a rassicurare il popolo sul gender

Dopo un incontro con alcuni esponenti dell’episcopato, ha escluso che verrà diffusa l’ideologia di genere nelle scuole

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La pacifica invasione delle strade colombiane, per protestare contro l’introduzione di un manuale scolastico che insegna il gender agli alunni, ha sortito i suoi effetti. Come riferisce l’agenzia Efe, il presidente della Repubblica colombiana, Juan Manuel Santos, ha detto ieri che non autorizzerà la diffusione del gender nelle scuole.
Il Capo dello Stato ha rilasciato questa affermazione dopo un incontro con il card. Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotá, con il Nunzio Apostolico, Ettore Balestrero, e con mons. Fabio Suescun Mutis, cappellano militare della Colombia.
In questo modo Santos ha voluto disinnescare le polemiche suscitate nei mesi scorse ed esplose in questi giorni, in ultimo con le manifestazioni per le strade della Colombia. A lanciare l’allarme più forte era stato proprio il card. Salazar Gómez, che in una conferenza stampa convocata appositamente per esprimere la posizione contraria della Chiesa colombiana in merito a questa iniziativa del Ministero dell’Istruzione, aveva affermato: “L’ideologia del gender distrugge la società”.
Resta il fatto che Santos ha difeso il lavoro del Governo nelle scuole colombiane. “La violenza, fisica o verbale, il bullismo, la discriminazione sono comportamenti che, come società, dobbiamo rifiutare e condannare e su questo siamo d’accordo con i vescovi”, ha detto il Presidente della Repubblica. Che ha ricordato: “Il governo è tenuto a rispettare per le sentenze della Corte costituzionale e a fare il suo dovere per combattere la violenza, la discriminazione di ogni tipo e la prepotenza dei nostri figli”.
Intanto la ministra dell’Istruzione, Gina Parody, ha declinato la richiesta di dimettersi, pervenutale dai manifestanti critici nei confronti della sua iniziativa.
 

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ZENIT Staff

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