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Infedeltà: la cura c'è

Le coppie che riescono ad attraversare il deserto del dolore, guardando i propri cuori vicendevolmente, si ritrovano più forti di prima

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“Prof, io non ho mai capito perché un ragazzo (o un ragazza) tradisce! Ci sono passata e ci sono stata malissimo.
Ma perché anche in una coppia adulta, magari anche sposata, si deve tradire?
Non si potrebbe parlare e magari risolvere quello che non va?
Un po’ di tempo fa sono stata con un ragazzo per due mesi. Mi ha lasciata lui, dicendomi che voleva un periodo di pausa.
Già: un periodo di “pausa”… dopo solo un giorno ho scoperto che stava con un’altra e che ci intrallazzava già da quando stavamo ancora insieme!
Lui sapeva che l’anno prima ero uscita da una storia durata due anni e finita con lui che mi aveva messo le corna.
Io non riesco più a fidarmi di nessuno…”
Mi spiace, Arianna, che tu abbia dovuto sperimentare per ben due volte, il tradimento.
Questa parola ha brutto pure il suono.
Il tradimento interessa tutti: mariti, mogli, fidanzati, fidanzate, compagni e compagni, ragazzi, adolescenti e persino gli anziani! E’ un comportamento che affonda le sue radici nella ricerca di cose nuove, di sensazioni forti e di trasgressione.
Ovviamente qui non ci riferiremo ai traditori seriali (ci sono, ci sono!); quelli cioè che proprio non riescono ad essere fedeli e non hanno intenzione di impegnarsi in una relazione stabile. In questi casi non c’è cura; è bene lasciare il proprio ragazzo senza ripensamenti e andate avanti.
Mi chiedi “perché” si tradisce…io non so risponderti con precisione, perché per ogni tradimento c’è una risposta diversa (e questo è uno dei motivi per cui non dovremmo mai ergerci a giudici delle coppie che hanno vissuto questa esperienza)
Quasi sempre, però, le infedeltà nascono da problemi non risolti, da qualcosa che non funziona e da un equivoco di fondo sintetizzabile in una illusione fiabesca: “e vissero felici e contenti”.
Si scambia l’amore per un’eterna favola dove tutto, spontaneamente, porterà alla felicità.
La verità è che quel “e vissero felici e contenti” va conquistato e la conquista richiede impegno e dedizione (tutto il contrario dell’istintività).
Mese dopo mese, bisogna imparare a “re-incontrarsi ogni giorno” per proteggere quel sogno d’amore.
Il tradimento, infatti, inizia proprio con il “perdersi”.
E’ una cosa che succede pian piano: non come quando giochiamo a nascondino dove, da un momento all’altro tutti spariscono intorno a te. No! In amore è tutto molto più interiore, misterioso, non evidente; ma succede.
Pian piano ci ritroviamo stanchi di pensare che siamo solo noi a sacrificarci per il bene della coppia (in genere è la donna a fare queste malinconiche deduzioni) e proprio quando iniziamo a sentirci soli, frustrati, annoiati e in crisi, ecco che la vita ci pone di fronte l’occasione di rinnovare l’illusione del “e vissero felici e contenti!” con qualcun altro!
Wow!
L’altro/a è più bello/a, più intelligente, più disponibile!
Sembra quasi di sentirlo, il nuovo cavallo bianco al galoppo!
Un’altra opportunità per essere felici!
E’ difficile resistere ed allora, pieni di eccitanti speranze ed affascinati dalla trasgressione, si tradisce il partner.
Ma il tradimento presenta sempre un conto da pagare e ad entrambi: sia al tradito che al traditore. Innanzitutto è un grande dolore.
E’ una sofferenza accompagnata dalle stesse sensazioni di un evento traumatico: shock, vergogna, senso di colpa, smarrimento, flashback, incubi, disturbi psicosomatici, depressione, perdita dell’autostima.
Il traditore(trice) prova una confusione rispetto a se stesso ed ai valori morali che credeva ben radicati in lui (lei). Percepiva se stesso come onesto, sincero; e invece ora…
Non parliamo poi del conto presentato al tradito/a: lì il dolore è indescrivibile quanto  devastante! La sicurezza, la fiducia, l’autostima…tutto in frantumi!
Qual è la buona notizia in tutto questo? E’ che gli esseri umani possono imparare anche dagli errori e dalla sofferenza! In poche parole: c’è anche la possibilità che una coppia “legga” il messaggio del tradimento ed impari tante cose.
Le coppie che riescono ad attraversare il deserto del dolore, guardando i propri cuori vicendevolmente, si ritrovano più forti di prima. Ma che fatica arrivare insieme a bere l’acqua di quell’oasi!
Il “traditore” deve ammettere (prima di tutto con se stesso) che la sua infedeltà è, di fondo, un atto egoistico. Mica facile! Chi ha tradito, di solito accampa delle giustificazioni del tipo: “Mi hai sempre trascurato“… “Non mi hai mai dimostrato l’affetto di cui avevo bisogno”… “Non hai mai saputo cos’è la passione”… “Non hai mai capito le mie necessità”, e così via.
Chi è stato tradito, molto spesso sfoga la sua frustrazione e la sua rabbia accusando l’altro con epiteti di vario genere, dipingendolo come una persona egoista, carnale e malvagia. Ammettere che anche certe sue mancanze possano aver portato il compagno all’adulterio, non è facile per niente!
Come si esce da questo circuito di autodifesa personale e di autodistruzione della coppia?
Dialogando, ascoltando, perdonando: tre caratteristiche della maturità affettiva. Io aggiungo anche PREGANDO.
Se dal tradimento si vuol passare all’intimità, il segreto è (anche) chiedere aiuto all’Amore che crea, conosce e muove tutti gli innamoramenti del mondo! La coppia è un vortice misterioso di amore voluto da Dio e da Dio non abbandonato.
Pochissimi sono disposti a darGli fiducia, mettendolo come sigillo sul cuore, affinché il cuore stesso diventi talmente forte da non essere travolto dalle acque della disattenzione, della voglia di avventure, del desiderio di cercare altrove il cavallo bianco della favola.
E’ importante sapere che non siamo da soli nella lotta contro la nostra fragilità, altrimenti ci sentiamo oppressi dalle nostre incoerenze ed è facile arrendersi.
“Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è  l’amore, violenta come gli inferi è la gelosia; le sue vampe sono vampe di fuoco, la fiamma del Signore! Molte acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, sarebbe enormemente disprezzato.” (Cantico dei Cantici 8,6-7)
(Fonte www.intemirifugio.it )

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Maria Cristina Corvo

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