Lettura
La festa della Trasfigurazione del Signore, avvenuta sul monte Tabor dinanzi ai tre testimoni prescelti, ci aiuta a ricordare l’episodio di quello “svelamento” della gloria misteriosamente celata nel Figlio dell’uomo. La visione di Daniele alludeva precisamente a lui: l’immagine del vegliardo riconduce a Dio Padre, Giudice e Signore, ma in quella di colui che è “simile a un figlio d’uomo”, a cui viene dato il potere e la forza, leggiamo la profezia messianica del Cristo.
Meditazione
L’episodio del monte Tabor lasciò nei cuori dei discepoli un segno profondo, ed esso fu un dono grande che sostenne poi i discepoli nel momento della prova suprema, con lo scandalo della croce. Per ben due volte Luca sottolinea, nell’introduzione del brano, l’ambiente di preghiera nel quale Gesù ha voluto portare i suoi. Nei Vangeli troviamo continui accenni a questa dimensione del ministero della vita pubblica di Cristo, sostenuta da una intensa vita di preghiera, prolungamento di quel “grande silenzio e raccoglimento” che egli ha vissuto nei lunghi anni della sua vita nascosta, nell’ambiente del piccolo villaggio di Nazaret. “Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto”, dice il testo. Sì, la preghiera, fatta col cuore, con umiltà, trasforma e illumina. Fa risplendere la presenza luminosa di Dio in noi e trasmette una gioia che supera tutte le soddisfazioni umane; lo dice Pietro, con ingenua spontaneità: “Quant’è bello stare qui!”. La preghiera, lo stare con Gesù buon Pastore, ci fa assaporare un pochino la gioia immensa che Dio ha preparato nel cielo per coloro che lo amano, come diceva san Paolo. E Pietro, dopo la risurrezione e l’ascensione del Maestro in cielo, nella sua seconda lettera darà testimonianza di quell’esperienza così intensa, vissuta “sul monte santo”. Lì, nella preghiera, anche noi possiamo ascoltare la voce del Padre che ci indica suo Figlio come cammino della nostra vera realizzazione: conoscere Gesù, imitarlo, seguirlo. Ecco tutto il programma della vita del cristiano! Dobbiamo desiderare anche noi di poter ascoltare la voce del Padre della misericordia, che ci dice: “Questo è il mio figlio diletto”. La preghiera è luce nel cammino della vita, illumina e sostiene. La preghiera ci dispone all’arduo combattimento spirituale che ci attende nella nostra quotidianità, e che ci permette di imitare Colui che in tutto assunse la volontà del Padre, per amore nostro, fino al sacrificio supremo di se stesso.
Preghiera:
Signore, grazie perché, nel cammino della nostra vita, ci doni i raggi di luce della tua presenza e ci fai assaporare la gioia del cielo. Fa’ che con questa tua forza, sappiamo compiere pienamente la missione che tu ci affidi. Maria, accompagnaci e sostienici.
Agire:
Oggi, cercherò di fortificare la mia preghiera per essere capace di amare di più.
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Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it
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La luce della vita
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio – Trasfigurazione del Signore