children of war

children of war - Pixabay

Aumentano i soprusi sui bambini nei conflitti

Mons. Kassas, osservatore della Santa Sede, è intervenuto a un dibattito all’Onu su questo tema sottolineando l’impegno della Santa Sede contro tale barbarie

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La Santa Sede torna a levare la propria voce contro il coinvolgimento dei bambini nei conflitti. Mons. Simon Kassas, incaricato d’affari presso la Missione dell’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, intervenendo ieri al dibattito aperto al Consiglio di Sicurezza su questo tema, ha posto l’accento sull’aumento di certi turpi fenomeni.
Bambini-soldati, usati come kamikaze, a scopi sessuali o nelle più pericolose operazioni militari: nel 2015 le violazioni hanno conosciuto una gravità mai conosciuta prima. “Mai nella storia recente ci sono stati tanti bambini sottoposti ad una tale brutalità violenta”, afferma il presule, come riporta la Radio Vaticana.
Non ha nascosto mons. Kassas i “progressi” manifestati dalla comunità internazionale nella difesa dei bambini, ma evidentemente è necessario fare di più. La Santa Sede è pronta a perpetuare il suo impegno. “Attraverso le sue varie strutture operanti nella maggior parte delle zone in conflitto, la Chiesa cattolica è attivamente impegnata nel prendersi cura delle vittime di tale violenza”, ha sottolineato mons. Kassas. Inoltre, negli anni le strutture della Santa Sede e di numerose Istituzioni cattoliche hanno collaborato con le Missioni di pace e le agenzie dell’Onu per condividere le pratiche per affrontare questo flagello.
I luoghi dove i bambini da questo punto di vista sono più a rischio sono Afghanistan, Iraq, Somalia, Sud Sudan, nonché lo Yemen, dove è quintuplicato, in un anno, il numero di minori arruolati nell’esercito e nelle milizie locali e aumentato di 6 volte quello dei bimbi uccisi o mutilati. Lo Stato Islamico e Boko Haram condividono il triste primato nello sfruttamento di minori.
Non manca qualche notizia positiva: nel 2015, più di 8mila bambini sono stati rilasciati e molti Paesi hanno approvato leggi per la loro salvaguardia.

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ZENIT Staff

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