Procuratore antiterrorismo: "C'è legame tra sbarchi di immigrati e terrorismo islamico"

Roberti, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, sottolinea anche che una parte di immigrati giunti da noi potrebbe radicalizzarsi nei prossimi anni

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“Ci sono diversi casi di terroristi entrati in Europa sui barconi, ma il vero rischio è che una parte delle persone che arrivano da noi finiscano per radicalizzarsi nei prossimi anni”. La voce del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, smentisce i tanti che vorrebbero negare ogni tipo di collegamento tra l’emergenza immigrazione e il terrorismo islamico.
In un’intervista a Quotidiano.net, Roberti non esclude che sia coinvolta direttamente l’Isis nei traffici di persone che sbarcano sulle nostre coste. “L’ipotesi che l’Isis controlli i traffici dei migranti e tenti di controllarne anche la dislocazione, una volta arrivati sul territorio europeo, è una nostra ipotesi investigativa. In questo momento però non le posso aggiungere niente di più: è una pista che stiamo verificando”.
Il procuratore afferma dunque che le carceri italiane, la cui popolazione è del 32% straniera, possono diventare luoghi di proselitismo da parte di predicatori islamici. “Stiamo operando a stretto contratto con il dipartimento della amministrazione penitenziaria che sta svolgendo un servizio molto prezioso di osservazione. E di segnalazione, a noi e alle procure competenti, dei casi di soggetti a rischio di radicalizzazione – spiega -. Un’osservazione che continua anche dopo la loro scarcerazione perché abbiamo già avuto casi di persone che, dopo aver scontato la pena per reati legati al terrorismo, si sono rimesse in gioco e proposte come reclutatori o come snodi funzionali alle attività terroristiche”.
Roberti è dell’avviso che le radicalizzazioni in carcere “vadano prevenute con attività di osservazione e segnalazione”. Rifiuta dunque l’idea che il regime duro del 41 bis possa essere un antidoto. “Il 41 bis in questi casi non è utile da applicare perché ha altre funzioni – dice -. Il suo scopo è di evitare contatti con l’ambiente esterno, non con quello interno. No, non è efficace contro le radicalizzazioni, non sta in piedi il 41 bis con finalità di isolamento verso l’interno”.

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ZENIT Staff

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