Praying

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Insegnaci a pregare

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio – Lc 11,1-13

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Lettura
Siamo in viaggio verso Gerusalemme, dove Gesù sarà consegnato ai capi degli Israeliti, affronterà la sua passione e morte, per poi risorgere. L’episodio di Marta e Maria ci ha ricordato l’importanza dell’ascolto della Parola di Gesù. Luca dà inizio a un nuovo capitolo in cui offre diversi insegnamenti. Il primo blocco, che ci viene presentato questa domenica, riguarda la preghiera. Ognuna delle tre parti ci dà un insegnamento particolare sulla preghiera. Prima Gesù insegna ai suoi la preghiera del Padre nostro; poi, attraverso la parabola dell’amico importuno, sottolinea la necessità di perseverare nella preghiera; infine, esorta a chiedere il dono dello Spirito Santo.
Meditazione
Luca rivela che la richiesta nasce dal desiderio di un discepolo che aveva visto Gesù pregare; desiderava saper pregare come lui, come pure Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli. Consegnando ai discepoli il Padre nostro, Gesù li inserisce nel suo rapporto con Dio. Il Padre nostro è composto da due blocchi di domande: il primo blocco di domande pone il discepolo in comunione con la Volontà salvifica di Dio. Il secondo blocco, con le sue tre richieste, porta l’attenzione sui bisogni dell’uomo nella sua esistenza attuale. È un chiaro invito a collocare la propria esistenza nella logica del Regno di Dio: il discepolo cerca anzitutto il Regno di Dio. La prima domanda, non a caso, fa chiedere il pane: è un invito a considerare anche il pane guadagnato «con il sudore della fronte» come un dono della provvidenza di Dio, a saper riconoscere nei beni materiali la premura del Padre verso coloro che hanno affidato la loro vita nelle sue mani. Con Gesù è arrivato il tempo della salvezza, in cui Dio offre agli uomini il suo perdono; da qui scaturisce, per l’uomo perdonato, la possibilità e l’esigenza di adottare verso gli altri lo stesso atteggiamento che Dio ha avuto verso di lui. La preghiera del Padre Nostro termina con una richiesta di aiuto: non portarci in tentazione, cioè non permettere che soccombiamo nella prova. Gesù ci chiede di domandare al Padre di aiutarci a non perdere la fede davanti alle tribolazioni e alle fatiche di ogni giorno. Nella similitudine dell’amico importuno, il protagonista non è l’uomo che viene a chiedere i pani, ma l’amico importunato. Il racconto evidenzia il modo di agire di Dio. Chiedere lo Spirito Santo racchiude ogni bene ed eleva chi prega a considerare lo Spirito, presente nella Chiesa, come Colui che conduce alla salvezza piena.
Preghiera
Signore, insegnami a pregare, a fare della preghiera il pane quotidiano, perché sia capace di accogliere il tuo perdono e di perdonare il prossimo. Donami l’aiuto necessario per superare ciò che mi distrae da te nelle fatiche della giornata, tu che sei Vita, Via e Verità.
Agire
Oggi dedicherò più tempo alla preghiera.
***
Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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