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Bartolomeo I: “Contaminare le acque significa danneggiare i popoli più vulnerabili”

Il messaggio del Patriarca ecumenico di Costantinopoli in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani

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In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra mercoledì 8 giugno sul tema Oceani sani, pianeta sano, il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha lanciato un nuovo appello alla protezione dell’ecosistema.
“La Giornata celebra uno dei doni più preziosi del nostro Creatore, un dono che siamo chiamati a preservare e conservare – scrive Bartolomeo nel suo messaggio per la Giornata Mondiale –. Ora più cha mai è fondamentale rispettare e proteggere questa risorsa preziosa e irrinunciabile del nostro pianeta, che è una fonte unica di nutrimento e della biodiversità”.
Secondo il Patriarca, la distruzione degli oceani – in particolare l’acidificazione, che danneggia fauna e barriere coralline – è un fenomeno che molti ancora “non riescono a comprendere”, quando addirittura non ne portano “complicità”. Eppure “i più vulnerabili, coloro che dipendono dagli oceani per il loro sostentamento, comprendono questa situazione disastrosa”.
Mettere a repentaglio la sopravvivenza degli oceani, significa mettere “a rischio anche i diritti umani fondamentali”, poiché “il modo in cui contaminiamo le acque si riflette sul modo in cui sfruttiamo le loro risorse e trattiamo gli altri esseri umani, in particolare i nostri fratelli e sorelle emarginati e più bisognosi”.
Di qui l’esortazione di Bartolomeo – in linea con l’enciclica Laudato sì di papa Francesco – a comprendere che “gli stili di vita, individuali e collettivi, hanno un impatto sull’ambiente”.
Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli sollecita quindi i leader mondiali ad applicare l’accordo raggiunto a Parigi sulla Cop21, al fine di trovare “nuovi modi per ridurre le emissioni di anidride carbonica, prendendo in considerazione le proposte avanzate per la salvaguardia degli oceani e la tutela delle persone”.
“Invece di abbracciare semplicemente modelli di sviluppo basati sul profitto è il momento di apportare i giusti cambiamenti in nome dell’integrità e della bellezza degli oceani del mondo e di tutta la Creazione di Dio”, conclude poi Bartolomeo.

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ZENIT Staff

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