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Iraq. Prosegue orrore a Falluja: civili ostaggio dei jihadisti

La denuncia di una Ong: “Diverse persone uccise mentre tentavano la fuga”. Scoperta fossa comune con 400 cadaveri. Imperversano i combattimenti anche in Siria, nell’area di Raqqa

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Proseguono i combattimenti a Falluja, città irachena attualmente sotto l’assedio dell’esercito di Baghdad che tenta con le armi di sradicare lo Stato Islamico che da due anni l’aveva resa la sua roccaforte. I jihadisti cercano di fronteggiare l’avanzata delle forze armate – spalleggiate dalla coalizione internazionale guidata dagli Usa – utilizzando i 50 mila civili intrappolati in città come scudi umani e sparando a vista a tutti coloro che tentano di fuggire dal centro abitato.
Lo ha denunciato il Consiglio norvegese dei rifugiati (Nrc), ong umanitaria che gestisce campi profughi nei pressi di Falluja e che ha raccolto testimonianze di chi è riuscito a lasciare la città assediata. Alla Bbc ha affermato: “I miliziani dell’Isis sparano sui civili che cercano di fuggire dalla città irachena di Falluja, roccaforte dei jihadisti assediata dalle forze governative”. Diverse persone sono state uccise mentre cercavano di attraversare l’Eufrate, alcuni “nascosti in frigoriferi, armadi e botti”.

“I nostri peggiori timori sono stati tragicamente confermati e i civili vengono colpiti mentre cercano di fuggire per mettersi in salvo” ha dichiarato Nasr Muflahi, direttore di Nrc in Iraq, secondo cui “si tratta di uomini, donne e bambini innocenti che si sono lasciati tutto alle spalle e cercano solo di salvarsi la vita”. Secondo la Ong sono ancora presenti in città circa 50mila civili .
Sempre a Falluja, in una zona limitrofa, è stata rinvenuta ieri una fossa comune con oltre 400 corpi. Le persone uccise sono civili, militari e poliziotti assassinati dai jihadisti dal loro ingresso a Falluja nel gennaio 2014. Ancora ieri l’esercito iracheno ha comunicato di aver preso il controllo di tutta la parte sud della città.
Intanto imperversano i combattimenti anche in Siria, nell’area di Raqqa, tra le maggiori roccaforti dello Stato islamico, dove le forze curde legate alla coalizione internazionale si stanno dirigendo verso Manbij, località strategica tra Aleppo e Raqqa, mentre le truppe regolari siriane, supportate dai caccia russi, sono ormai a poche decine di chilometri dalla città, come informa l’Osservatorio siriano per i diritti umani.

In queste ore è giunta poi la notizia che l’Isis avrebbe concentrato duemila combattenti e armamenti pesanti a nord di Aleppo e si preparerebbe a lanciare una pesante offensiva contro le truppe regolari di Assad. A riferirlo sono fonti russe. Negli ultimi giorni — dicono fonti locali — Aleppo è stata colpita da almeno cinquanta raid aerei che hanno provocato oltre venti vittime civili.
 

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ZENIT Staff

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