Miseria / Pixabay CC0 - chezbeate, Public Domain

Cose più grandi di me

Protetto dalla consapevolezza della propria miseria e arricchito dalla coscienza di essere quello che sono per sola grazia di Dio

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Molte volte nella vita mi sono trovato a fare cose più grandi di me. Ho visto che gli effetti del mio operare superano di molto la causa che è la mia “debolezza”.
Ti soccorre S.Paolo quando ti assicura: sono forte quando sono debole.
Quando cioè permetti che la tua piccolezza sia abitata dalla grandezza di Dio; quando offri la tua miseria perché sia la sede della misericordia di Dio; quando gioisci della tua debolezza perché sia abitata dall’onnipotenza di Dio: “tutto posso in Colui che mi dà forza”.
Maria l’ha sperimentato in sé: Dio ha guardato la mia bassezza per fare in me grandi cose.
La bassezza è la miseria umana, è il niente della creatura; appena lo riconosci sei invaso dal Dio.
Mi è sempre piaciuto il pensiero di Teresa d’Avila che definisce una grande grazia il sapersi “miseri”, niente, senza valore.
Lei sa e l’ha sperimentato che, se Dio permette tante miserie nella tua vita, con cadute, fallimenti…è perché vuole che tu riceva la grazia più grande: prendere sempre più coscienza del tuo niente.
E la grazia grande che ne consegue è di non insuperbirti; di saper riferire solo a Dio tutto il positivo che lui ha seminato nella tua vita; di non aver più la tentazione di attribuire a te stesso il bene che fai.
Ogni volta che mi sento lodare per qualsiasi cosa, mi sento protetto, difeso dalla consapevolezza della mia miseria e arricchito dalla coscienza di essere quello che sono per sola grazia di Dio.
Allora dal tuo animo sgorga riconoscente, sempre e per tutto, solo il “grazie”.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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