“La misericordia è il cuore del Vangelo” e “la comunità cristiana nel corso dei secoli ha voluto rendere omaggio a questo dono divino e lo ha fatto, tra l’altro, attraverso la realizzazione di capolavori d’arte”. Così il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin è intervenuto questa mattina all’inaugurazione nei Musei Capitolini di Roma della mostra intitolata “La misericordia nell’arte. Itinerario giubilare tra i capolavori dei grandi artisti italiani”. Promossa da Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e Cultura, l’esposizione si inserisce nell’Anno Santo straordinario indetto da Papa Francesco.
Riflettendo sui capolavori che “sono un autentico connubio tra arte, storia e fede”, Parolin nel suo intervento – riportato dalla Radio Vaticana – ricorda tutti gli artisti che “hanno saputo mostrare la misericordia incarnata nella realtà quotidiana”, rendendo “tangibile a ogni sorta di persona, a qualunque estrazione sociale appartenga, che la misericordia non è solo un concetto astratto, ma si rende visibile nelle opere compiute per carità”. Sono un esempio il capolavoro di Piero della Francesca, il Polittico della Misericordia, o quello di Caravaggio, conosciuto come le Sette opere di misericordia che – ha spiegato il cardinale – “rispondono a questo inespresso bisogno dell’uomo di vedere e di toccare con mano le verità della fede”.
Queste opere d’arte – ha aggiunto – “mantengono lo stesso impatto visivo ed espressivo di un tempo. Non hanno perso la loro attualità! La Madonna, che con il suo manto protegge e ripara i fedeli, esprime anche a noi quell’attenzione materna, quell’affetto e quella dedizione che una Madre riserva ai suoi figli. Quel mantello aperto è rivolto a ognuno di noi che l’osserviamo. Le braccia spalancate sono un invito a ricorrere a Lei, ad avere fiducia, a non temere niente e nessuno che verrà a turbare il cuore dei suoi figli”.
Proprio alla “Madonna della Misericordia” è dedicata una delle due sezioni della mostra ai Musei Capitolini; l’altra è dedicata alle “Sette Opere di Misericordia Corporali”. Nella prima si possono ammirare, tra l’altro, un dipinto di Niccolò Alunno, proveniente dalla Pinacoteca Comunale di Assisi, una tavola della fine del Quattrocento del Museo Diocesano di Orte, una tela di Jacopo Zanguidi detto Il Bertoja della Galleria Nazionale di Parma. Nella seconda sezione si possono vedere un bassorilievo di Pietro Bernini del Museo Nazionale di San Martino, la Carità di Guido Reni e un dipinto di Pierre Subleyras del Museo di Roma. I due grandi capolavori di Piero della Francesca e di Caravaggio, per la delicatezza e l’importanza delle opere, sono documentati attraverso pannelli didattici.
Riflettendo sui capolavori che “sono un autentico connubio tra arte, storia e fede”, Parolin nel suo intervento – riportato dalla Radio Vaticana – ricorda tutti gli artisti che “hanno saputo mostrare la misericordia incarnata nella realtà quotidiana”, rendendo “tangibile a ogni sorta di persona, a qualunque estrazione sociale appartenga, che la misericordia non è solo un concetto astratto, ma si rende visibile nelle opere compiute per carità”. Sono un esempio il capolavoro di Piero della Francesca, il Polittico della Misericordia, o quello di Caravaggio, conosciuto come le Sette opere di misericordia che – ha spiegato il cardinale – “rispondono a questo inespresso bisogno dell’uomo di vedere e di toccare con mano le verità della fede”.
Queste opere d’arte – ha aggiunto – “mantengono lo stesso impatto visivo ed espressivo di un tempo. Non hanno perso la loro attualità! La Madonna, che con il suo manto protegge e ripara i fedeli, esprime anche a noi quell’attenzione materna, quell’affetto e quella dedizione che una Madre riserva ai suoi figli. Quel mantello aperto è rivolto a ognuno di noi che l’osserviamo. Le braccia spalancate sono un invito a ricorrere a Lei, ad avere fiducia, a non temere niente e nessuno che verrà a turbare il cuore dei suoi figli”.
Proprio alla “Madonna della Misericordia” è dedicata una delle due sezioni della mostra ai Musei Capitolini; l’altra è dedicata alle “Sette Opere di Misericordia Corporali”. Nella prima si possono ammirare, tra l’altro, un dipinto di Niccolò Alunno, proveniente dalla Pinacoteca Comunale di Assisi, una tavola della fine del Quattrocento del Museo Diocesano di Orte, una tela di Jacopo Zanguidi detto Il Bertoja della Galleria Nazionale di Parma. Nella seconda sezione si possono vedere un bassorilievo di Pietro Bernini del Museo Nazionale di San Martino, la Carità di Guido Reni e un dipinto di Pierre Subleyras del Museo di Roma. I due grandi capolavori di Piero della Francesca e di Caravaggio, per la delicatezza e l’importanza delle opere, sono documentati attraverso pannelli didattici.